Contactless è la possibilità di poter provvedere ai pagamenti digitali, senza dover inserire la propria carta di credito, nel Pos. Ecco quindi che non vi è più alcuna necessità di scambio fisico della carta di credito, dalle mani del proprietario a quelle dell’esercente. La diffusione delle carte contactless, è in continua crescita, tuttora.
Inutile dire che negli ultimi tempi in cui abbiamo tutti vissuto sulla nostra pelle l’allarme pandemico, tale procedura si è andata notevolmente incrementando. Il distanziamento sociale, si è andato ad associare anche alla praticità d’uso, di tale procedura di pagamento.
In alcuni casi però ecco che sono sorti dei disagi da parte del titolare della carta, che si è trovato a dover far fronte a doppi addebiti, non autorizzati. Cerchiamo quindi di fare chiarezza al fine di poter offrire le giuste indicazioni, onde andare ad evitare spiacevoli conseguenze finanziarie. Cercheremo di definire con semplicità, le procedure da mettere in atto al fine di provvedere alle contestazioni del caso.
Contactless: come funziona la procedura di addebito
Non tutti sono a conoscenza che dallo scorso gennaio 2021, è possibile poter operare pagamenti fino a 50 euro, senza dover digitare alcun pin. Solo nell’anno precedente il limite era stato fissato al tetto di 25 euro. L’innalzamento del limite è la conseguenza di un aggiornamento del lettore carte di credito, che tutti gli esercenti stanno man mano provvedendo a sostituire, con una versione più nuova.
Contestualmente sempre in merito al contactless, è stata inserita una nuova norma di sicurezza. Le limitazioni giornaliere a livello di somme e operazioni che si possono andare ad effettuare è stata fissata a 150 euro, nell’arco della giornata. Pertanto a prescindere dal singolo importo, non si può pagare per oltre 5 volte senza Pin.
Quando si profila il doppio addebito
Capita che il Pos non accetti il pagamento contactless, malgrado non sia stato superato il limite delle 5 operazioni, o l’importo massimo consentito. Ciò è dovuto ad un bug tecnico che però spiana di fatto la strada a possibili spiacevoli errori.
Talvolta le operazioni vengono accettate dopo qualche minuto, ed ecco che lo stesso importo viene addebitato 2 volte. Sicuramente non c’è l’intento della frode in questi casi, ma bisogna sempre provvedere. Ecco quindi che una volta verificata la situazione di errore, l’addebito sarà facilmente stornato, senza conseguenze. La cifra interessata dunque, non sarà doppiamente prelevata.
Come contestare un’errata operazione
Nel caso in cui si verifichi un caso di pagamento con pre-autorizzazione non serve svolgere nessuna operazione per il rimborso. Lo storno automatico dell’operazione stessa, avrà risolto la cosa. Ecco quindi che la somma erroneamente prelevata 2 volte, sarà disponibile entro 48 ore lavorative o, al massimo, entro i successivi 12 giorni.
Nel caso in cui ci si accorge dell’errore a distanza di tempo, annullare l’addebito potrebbe essere più complicato, e talvolta impossibile. Il primo step sarà di verificare l’effettivo prelievo delle somme in errore, sul proprio conto. Poi eventualmente recarsi fisicamente dall’esercente che dovrebbe essere disponibile a rendere al cliente la somma in contanti, relativa all’errore.
Nel caso ciò non dovesse avvenire, si dovrà avviare una contestazione ufficiale, presso la propria banca. a tal riguardo l’articolo 10 del decreto legislativo 11 del 2010 prevede che sia preciso onere della banca, o della società di gestione della carta, dimostrare che l’operazione sia stata più o meno regolarmente effettuata. A questo punto il cliente dovrà poi formalmente disconoscere l’operazione contactless erroneamente addebitata, per poi avanzare richiesta formale di rimborso, che arriverà sul conto dopo circa 3 giorni lavorativi.