In accordo con la madre, il padre ha diritto a un congedo di paternità facoltativo durante la gestazione o dopo la nascita di un figlio. Si tratta di un giorno in più in cui si può esentare da lavoro, oltre i 10 giorni che gli spettano di diritto. Non tutti sono a conoscenza di questa possibilità che possono richiedere un giorno extra, che però è facoltativo. In più, è necessario che si verifichino determinate condizioni. Dopo l’ultima Legge di Bilancio, il congedo di paternità ha avuto delle modifiche: si sono confermati i 10 giorni di termine introdotti grazie alla manovra del 2021. E’ anche possibile prorogare il rientro a lavoro di un giorno. Per questa situazione si parla di un congedo a titolo facoltativo che non si deve però confondere con il congedo parentale. Si trovano tutte le indicazioni a riguardo all’interno della circolare dell’Inps numero 1 del 3 gennaio 2022. Qui si trovano tutte le novità per quel che riguarda i diritti di un padre lavoratore.
Congedo di paternità facoltativo: in che cosa consiste
Lo strumento chiamato congedo facoltativo da parte di un padre è stato reso strutturale grazie alla Legge di Bilancio 2022. Così il neo papà potrà godere di un giorno in più rispetto il termine prestabilito dal congedo obbligatorio per la paternità. Nello specifico, è possibile che il padre rientri a lavoro un giorno dopo, sempre però che la madre sia d’accordo. Succede infatti che la donna rinunci a una giornata rispetto a quelle previste dal congedo di maternità, così da cederlo al padre. Sebbene questo strumento sia poco noto, esiste in realtà già da diversi anni. Lo ha introdotto la Legge di Bilancio del 2018 ed è poi stata riconfermata dalle successive manovre nel 2019, 2020 e 2021. Adesso è anche stata stabilizzata dalla nuove Legge di Bilancio di quest’anno. D’ora in poi, quindi, un padre lavoratore ha diritto a:
- dieci giorni obbligatori previsti dal congedo di paternità;
- una giornata di congedo facoltativo.
Eppure, se il primo risulta essere un diritto autonomo per il padre, quello facoltativo dovrà essere richiesto dopo essersi messo d’accordo con la madre. Questa cederà, in cambio, un giorno dei suoi di congedo.
Congedo di paternità: quando se ne può usufruire
Il congedo facoltativo per il padre è strettamente legato alle decisioni della madre del bambino. Questa dovrà infatti accettare il rientro in sede lavorativa un giorno prima rispetto quanto previsto per legge. Bisogna però sottolineare che, in realtà, l’astensione dal lavoro è fruibile anche in contemporanea per entrambi i genitori. Questo però deve avvenire entro 5 mesi dalla nascita del bambino. Nel caso di adozioni, sia nazionali che internazionali, bisogna tenere in conto la data dell’arrivo in famiglia del bambino adottato. Lo stesso vale per i casi di collocamento e affidamento temporaneo. In più, i 5 mesi non sono vincolanti per il padre che può usufruire del periodo di astensione dal lavoro anche dopo tale data. L’importante, però, che la madre abbia rinunciato a un giorno di astensione dal lavoro. Al padre spetterà un’indennità sostitutiva rispetto la sua retribuzione che corrisponde all’80% ed è erogata dall’Inps.