Condono: quali le cartelle che possono essere annullate

Condono con debiti cancellati grazie allo stralcio. Ecco le novità riguardanti le cancellazioni dei debiti. Chi può approfittarne.
condono
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Condono fiscale alle prese con lo stralcio delle cartelle esattoriali. Le regole che sono state sancite nel decreto sostegni dello scorso 22 marzo, hanno delineato le linee guida per i debiti soggetti o meno all’annullamento. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza a tal riguardo.

Stralcio delle cartelle: cosa cambia

Grazie a quanto espresso nel decreto Sostegni, i debiti con il Fisco che gli italiani hanno contratto per importi fino a €5 mila, sono da ritenersi annullati. La nuova norma del condono fiscale prevede che vengano compresi nello stralcio gli importi relativi alla quota capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Il lasso di tempo interessato riguarda gli incarichi affidati all’ente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. È bene comunque ricordare che tale stralcio viene applicato ad eccezione i casi di dolo, non andando a procede a giudizio di responsabilità amministrativo e contabile.

Quali sono le attività sospese del Fisco

Fino alla data del prossimo 31 ottobre 2021, tutti i debiti dei contribuenti rientranti nello stralcio sono sospesi come: i relativi termini di prescrizione delle cartelle, e le attività di riscossione. Inoltre per le somme pagate prima della definizione dello stralcio automatico, non è previsto alcun rimborso al contribuente.

Stralcio delle cartelle esattoriali: ecco i beneficiari del condono

Grazie ad un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate per mezzo della circolare n.° 11 del 22 settembre scorso, ecco le novità. Lo stralcio andrà a riguardare i debiti affidati all’agente della riscossione da qualsiasi Ente creditore sia pubblico che privato. Saranno coinvolti pertanto tutti gli Enti che abbiano fatto ricorso all’utilizzo del sistema di riscossione, a mezzo cartella esattoriale.

I debiti che sono inclusi nello stralcio dovranno avere come riferimento:

  • Le persone fisiche che hanno avuto nell’anno d’imposta 2019, un reddito imponibile ai fini delle correnti tassazioni sui redditi, non oltre € 30 mila.
  • Tutti coloro diversi dalle persone fisiche come ad esempio società di capitali, società di persone e enti non commerciali, che hanno avuto nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019 un reddito imponibile non oltre i € 30 mila.

Non farà fede la data della notifica per l’annullamento delle cartelle, ma la data antecedente di affidamento dell’incarico all’agente della riscossione.

Cosa rimane fuori dal condono

Sono presenti però dei debiti per cui non è possibile l’applicazione dello stralcio delle cartelle esattoriali. Non sono incluse:

  • Le risorse proprie tradizionali
  • Gli importi relativi l’IVA riscossa all’importazione
  • Gli importi dovuti a titolo di recupero di aiuti di Stato
  • Tutti quei crediti derivanti da pronunce di condanna da parte della Corte dei conti
  • Le somme relative alle multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie, derivanti a provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Quali debiti oggetto di cancellazione

Saranno interessati dalla totale cancellazione, i debiti contratti con l’Erario che:

  • Anche se in origine la somma richiesta risultava essere superiore a € 5 mila, ma grazie ad un provvedimento di sgravio o di un pagamento parziale, ora risultino al di sotto della soglia .
  • Le somme di importo residuo fino a € 5 mila, calcolando la quota capitale, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, e le dovute sanzioni. Sono esclusi da tale conteggio gli aggi di riscossione, gli interessi di mora e le eventuali spese di procedura.

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