Come cambiare vita è la domanda che spesso ci poniamo quando si sta attraversando un periodo della vita che non offre molte soddisfazioni. Le personali ambizioni ci avviano a percorsi che spesso sono difficili da perseguire. Se poi in aggiunta andiamo a disperdere inutilmente le nostre energie, ecco che l’obiettivo diventa praticamente un’utopia.
Quando siamo presi da senso di sconforto, si tende a lasciarsi catturare da diversivi che non portano che al nulla più totale. Recenti ricerche evidenziano quanto tempo i lavoratori passino nello sfogliare contenuti digitali che non hanno senso alcuno, distogliendoli dalla loro professione, e dai loro obiettivi.
È stato stimato un tempo “galleggiante nel nulla cosmico”, di circa 2,5 ore al giorno per ogni lavoratore. Non sarebbe forse più opportuno ottimizzare tale tempo perso, al fine di perseguire i nostri obiettivi in maniera veramente fattiva?
Ecco giungere in nostro aiuto il famoso autore di testi non solo motivazionali, Robin Sharma. L’esperto enuncia tra i suoi 10 rituali fondamentali di artisti leggendari, la regola 90/90/1.
Che cos’è la regola 90/90/1?
A differenziare la performance dei lavoratori durante la loro giornata lavorativa secondo Sharma, è il comportamento assunto nei primi 90 minuti di sessione lavorativa.
A detta del famoso scrittore coloro che anziché chattare, scorrere social e controllare la posta nei suoi primi 90 minuti di lavoro porranno il proprio focus sull’obiettivo giornaliero, avranno centrato il massimo dalla propria professione. Tali figure professionali risultano essere pari al 5% dei lavoratori presi in esame dall’autore.
A quanto pare nella prima fase della mattina risiede il nostro potenziale lavorativo in termine di concentrazione e di energia. Le ore di platino, come vengono chiamata de Sharma, sono il periodo su cui puntare se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo professionale.
La regola 90/90/1 è in grado di cambiare irrevocabilmente le nostre abitudini, creando un nuovo approccio allo svolgimento del nostro lavoro. Per 90 giorni bisognerà quindi attenersi a non avere alcuna distrazione per i primi 90 minuti di attività lavorativa, proveniente dal mondo digitale, dedicandosi ad una sola attività, quella che presumibilmente può avere il maggiore impatto di cambiamento sulla propria vita.
L’applicazione di questa semplice regola impone autodisciplina e determinazione. Ormai tutti noi facciamo parte chi più chi meno, di un complesso ingranaggio digitale che ci rende succubi di abitudini inconsce.
Per poter applicare il suo suggerimento. Sharma consiglia di:
- Evitare di controllare la posta elettronica. Se si rendesse necessario per fortificare tale abitudine, sarà bene sospendere internet per 90 minuti
- Spegnere o nascondere lo smartphone. Un interessante espediente che potrebbe farci desistere dal suo utilizzo, è quello di sigillarlo in un sacchetto di plastica. Il doverlo aprire ogni volta andrebbe a determinare già un impedimento scoraggiante. L’ottimale sarebbe di non accendere affatto il nostro cellulare, al momento del risveglio.
- Avvisare i nostri collaboratori e familiari dell’intenzione di perseguire questa nuova strategia. Essere supportati ci avvantaggerà sicuramente.
- Utilizzare dei promemoria a supporto della comunicazione del nostro nuovo percorso, al nostro team.
- Essere clementi con se stessi se si manifesteranno giornate di cedimento
- Gratificarsi è necessario ogni tanto, per motivarsi maggiormente, al fine di raggiungere l’obiettivo professionale
- Tenere in nota i progressi ottenuti, in modo da attingervi nel momento in cui la motivazione verrà meno.
A questo punto saremo entrati nella famosa area del 5% dei lavoratori che sarà molto più performante, grazie alla regola del 90/90/1.
Sicuramente un traguardo lo raggiungeremo sempre: maggiore autocontrollo, e una disintossicazione dal mondo digitale che spesso ci rimanda contenuti inutili, che succhiano solo il prezioso tempo che si ha a disposizione.