La Cedolare Secca è stata introdotta nel 2011, e consiste in un regime di tassazione, che è stato appositamente formulato a contrasto dell’evasione dei tributi, sulle locazioni. Per poter avere accesso a questa tipologia di tassazione ridotta, bisogna essere in possesso di determinati requisiti. Le modalità di accesso e i suoi limiti vanno presi in considerazione molto attentamente, dai contribuenti italiani che intendono usufruirne.
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Cedolare secca affitti 2021: cos’è
Coloro che optano l’adozione di questo regime di tassazione, andranno sicuramente incontro a delle semplificazioni contributive. Non viene infatti richiesta né l’imposta di registrazione del contratto di locazione né quella di bollo. Viene esclusa da tale regime anche l’imposta di garanzia di terzi, e il pagamento dell’Irpef regionale o comunale
La cedolare Secca 2021 inclusa nella Legge di Bilancio, da inizio anno annovera delle novità al suo interno, in relazione agli affitti brevi. Viene introdotta la tassazione al 21% sulle locazioni di breve durata. Tale agevolazione fiscale potrà essere applicata ad un numero massimo di 4 appartamenti. Logico dedurre che superato tale numero di locazioni entra in gioco una possibile attività imprenditoriale immobiliare, con conseguente versamento dell’Irpef.
L’anno in corso apporta anche altre novità riguardanti la cedolare secca, in merito alla modalità di pagamento: nel 2020 l’acconto da versarsi era del 95%, nel 2021 arriva alla totalità d’imposta dovuta per l’anno precedente.
Resta invariata la possibilità di accedere al 20% della cedolare secca in relazione alle locazioni a canone libero, come quella di avere un’aliquota pari al 10% per i contratti riguardanti i contratti a canone concordato.
Cedolare secca affitti 2021: come funziona la tassazione agevolata
Per vedersi applicata la modalità di tassazione a cedolare secca è necessario farne nota in corso di registrazione attraverso il modulo RLI. Inoltre la possibilità di accedervi può essere messa in atto successivamente approfittando di una eventuale proroga contrattuale. Da tenere a mente che data modulistica deve essere presentata ogni qualvolta si renda necessario il rinnovo del contratto di locazione, 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente.
In caso che si possa verificare una mancata o posticipazione comunicazione del protrarsi del regime agevolato, si incorrerà inevitabilmente in una sanzione amministrativa. L’importo della stessa è pari a €100, con abbattimento pari al 50% nel caso in cui si provveda entro i 30 giorni successivi alla scadenza. La stessa sanzione verrà applicata nel caso in cui vi fosse una mancata comunicazione all’Agenzia delle Entrate, in merito ad una risoluzione di contratto a tassazione agevolata.
In sostanza ecco cosa cambia in sede di cedolare secca, rispetto alla tassazione applicata con Irpef ordinaria:
- La tassazione agevolata può essere applicata agli immobili che rientrano nella categoria catastale A1 e A11, che vengano locate ad uso esclusivamente abitativo.
- In caso di adozione della cedolare secca i locatori sono esentati dal pagamento di imposta di bollo e di imposta di registro
Le imposte riguardanti al reddito determinato dalle locazioni a tassazione agevolata, dovranno essere evase attenendosi alle stesse modalità adottate per l’Irpef: acconto e saldo:
- Acconto: dovrà essere versato in un’unica rata entro il 30 novembre, se l’importo è inferiore o pari a € 257,52
- in due rate se superiore a € 257,52 ripartite: 40% entro il 30 giugno, 60% entro il 30 novembre
- Saldo: dovrà essere versato entro il 30 giugno dell’anno successivo
Il versamento della tassazione agevolata va eseguito attraverso il modello F24:
- Codice tributo 1840: acconto prima rata
- Codice tributo 1841: acconto seconda rata o unico pagamento
- Codice tributo 1842: saldo