L’adeguamento Istat del canone di locazione, in base al nuovo regolamento, devono essere aggiornati seguendo i parametri Istat in base al tasso di inflazione. Il parametro è stato strutturato tenendo conto del costo della vita e il valore del canone mensile.
In tutti i contratti di locazione, appare una dicitura:
AGGIORNAMENTO DEL CANONE
Il canone sarà aggiornato annualmente nella misura del ……………..% (………………………………… per cento), e comunque quella massima prevista dalle leggi vigenti della variazione dell’indice dei prezzi al consumo FOI1 accertato dall’ISTAT, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Nei contratti con il canone già concordato, l’adeguamento Istat del canone, è di fatto una richiesta retroattiva ma non prevede arretrati.
Nei contratti a forma libera, , l’adeguamento Istat del canone,è previsto invece un aumento automatico a carico dell’inquilino e obbligato a sistemare la propria situzione anche con gli arretrati.
Da specificare però che l’adeguamento Istat del canone di locazione non è obbligatorio, ma il proprietario dell’immobile deve fare richiesta scritta all’inquilino.
Come si calcola l’adeguamento del canone di locazione su parametri ISTAT?
L’adeguamento Istat del canone di locazione va calcolato su una base percentuale che varia dal 75% al 100% in base ai prezzi al consumo.
Generalmente i contratti di locazione di immobili a uso privato con durata 4+4 si ha un rialzo superiore che non supera però il 100%, invece nei contratti di locazione commerciali 6+6, 9+9 o 12+12 è possibile applicare la rivalutazione dal 75% al 100%.
L’adeguamento Istat del canone di locazione si basa sull’indice istat di inflazione e si prende come riferimento il dato dei due mesi antecedenti.
La rivalutazione va poi applicata al mese successivo alla scadenza annuale.
Una volta che è stato applicato il tasso va applicata la rivalutazione e le variazioni di mese in mese, rispetto l’anno precedente.
Di seguito, la nota Istat:
https://www.istat.it/it/files//2011/06/NM_variazioni_coefficienti_2016.pdf