Calcolo Bonus 100 euro dipendenti: ferie da escludere

premio dipendenti

Calcolo Bonus 100 euro dipendenti per contratti full time e part time. Ferie da escludere. Vale il rapporto giorni lavorabili ed effettivamente lavorati in sede.

Calcolo Bonus 100 euro dipendenti. Con la Risoluzione 18, l’Agenzia delle Entrate precisa le modalità di calcolo del premio dipendenti, il c.d. Bonus 100 euro, da destinare a tutti quei lavoratori che hanno continuato a svolgere la propria attività nella sede aziendale, non utilizzando lo smart working, previsto dal Decreto Cura Italia 17.03.2020.

Calcolo Bonus 100 euro: proporzione tra giorni lavorabili ed effettivamente lavorati in sede

La norma prevede che il premio di 100 euro debba essere rapportato “al
numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese
” di marzo.

In sostanza, il premio non spetta per i giorni in cui il lavoratore non ha svolto la propria attività lavorativa presso la sede di lavoro, in quanto ha espletato l’attività in telelavoro o in smart working, o, in alternativa, è stato assente per qualsiasi altro motivo (per es: ferie, malattia, permessi retribuiti o non retribuiti, congedi, etc.). Di conseguenza, le assenze riducono proporzionalmente il premio di 100 euro, che deve essere calcolato facendo il rapporto tra giorni “lavorabili” (definiti sulla base del CCNL o del Contratto individuale applicato) e giorni effettivamente lavorati in sede.

Di conseguenza, viene abbandonata la prima stesura che preveda il calcolo sulle ore “lavorabili” ed “effettivamente lavorate” in sede.

Bonus 100 euro anche ai dipendenti part time

L’Agenzia delle Entrate precisa che il premio di 100 euro spetti al lavoratore qualora abbia svolto la propria prestazione lavorativa in presenza in tutti i giorni previsti dal contratto, indipendentemente se in full time o part time.

Anche qualora il lavoratore abbia un contratto part time, ai fini del calcolo della somma erogabile, il rapporto deve tener conto dei giorni effettivamente lavorati presso la sede di lavoro e di quelli lavorabili.

Considerato il limite massimo di 100 euro, qualora il lavoratore abbia più contratti part time in essere, il premio sarà erogato dal sostituto d’imposta individuato dal lavoratore.

Gli esempi dell’Agenzia delle Entrate ai fini del corretto calcolo

Calcolo Bonus 100 euro dipendenti. L’Agenzia delle Entrate riporta, infine 5 esempi di calcolo del Premio dipendenti.

Esempio 1 contratto full time
Un lavoratore, per effetto del suo contratto, lavora dal lunedì al venerdì, quindi, per il mese di marzo avrebbe dovuto lavorare 22 giorni (“giorni lavorabili”). Supponiamo che il lavoratore abbia goduto di 9 giorni di ferie dal 9 al 13 marzo e dal 16 al 19 marzo, mentre nei giorni 30 e 31 marzo abbia lavorato in smart working. Ai fini del calcolo del premio spettante si dovrà, pertanto, tener conto che il soggetto ha lavorato presso la propria sede di lavoro 11 giorni sui 22 previsti.
Al lavoratore spetteranno, pertanto, 11/22 di 100, vale a dire euro 50.

Esempio 2: contratto di part time orizzontale
Un lavoratore, per effetto del suo contratto, lavora dal lunedì al venerdì. In tale ipotesi, ancorché per un numero di ore inferiore all’orario di lavoro ordinario, per il mese di marzo i giorni lavorabili sono 22. Supponiamo che il lavoratore abbia lavorato presso la propria sede di lavoro per metà del periodo previsto (11 giorni), allo stesso spetterà l’importo di euro 50.

Esempio 3: contratto di part time verticale
Un lavoratore, per effetto del suo contratto, lavora dal lunedì al giovedì, quindi, per 4 il mese di marzo i giorni lavorabili sono 18 giorni. Supponiamo che il lavoratore abbia lavorato presso la propria sede di lavoro per tutto il periodo previsto (18 giorni), allo stesso spetterà il premio di 100 euro.

Esempio 4: due contratti di part time orizzontale
Un lavoratore, per effetto di un contratto, lavora dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 e per effetto di un altro contratto lavora negli stessi giorni dalle 15 alle 18. Quindi per il mese di marzo i giorni lavorabili sono 22. Supponiamo che il lavoratore abbia lavorato presso la sede di lavoro di mattina, per tutto il periodo previsto e di pomeriggio solo 15 giorni su 22. Allo stesso spetterà l’importo di 100 euro in quanto il lavoratore ha svolto la propria attività lavorativa in presenza per tutto il periodo di marzo almeno su un contratto. Il bonus sarà erogato dal sostituto individuato dal lavoratore.

Esempio 5: due contratti di part time verticale
Un lavoratore, per effetto di un contratto, lavora da lunedì al mercoledì, e per effetto di un altro contratto lavora giovedì e venerdì. Quindi per il mese di marzo i giorni lavorabili sono 22, così ripartiti: 14 presso il primo datore di lavoro e 8 presso il secondo. Supponiamo che il lavoratore abbia lavorato presso la prima sede di lavoro per tutto il periodo previsto (14 giorni) e presso l’altra sede solo 4 giorni su 8. Allo stesso spetterà l’importo di 100 euro in quanto il lavoratore ha svolto la propria attività lavorativa in presenza per tutto il periodo di marzo almeno su un contratto. Il bonus sarà erogato dal sostituto d’imposta individuato dal lavoratore.

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