Esiste la possibilità di avere un acconto sulla tredicesima dentro la busta paga dei lavoratori. Tra le principali caratteristiche del lavoro subordinato infatti c’è l’obbligo da parte del datore di lavoro di far si che la prestazione lavorativa venga definita dentro la lettere di assunzione. Ecco che di conseguenza l’azienda deve far corrispondere la retribuzione, a cadenza mensile, a seconda della prestazione che il dipendente esegue. Da qui emerge che la retribuzione avviene in dodici mesi durante l’intero arco dell’anno. Se si ha un contratto collettivo nazionale, però, è possibile che questo preveda o una o più mensilità aggiuntive rispetto quelle ordinarie. Si può riconoscere al lavoratore dipendente un incasso aggiuntivo per diverse ragioni che non hanno a che vedere con la normale esecuzione di una qualsiasi attività lavorativa.
Nello specifico, si tratta della tredicesima che di norma si riconosce in occasioni delle feste del periodo natalizio. Il fine dell’acconto è quello di permettere ai lavoratori di fronteggiare le spese dei regali di natale e delle vacanze. Esiste anche la quattordicesima che si eroga tra la fine del mese di giugno e la prima metà di luglio. In questo modo i lavoratori hanno l’opportunità di fare le vacanze estive. Poiché un dipendente può fare domanda per avere un acconto sulle mensilità ordinarie, allora ci si domanda se lo stesso valga anche per la tredicesima.
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Busta paga: come richiedere l’acconto sulla tredicesima
Si può avere un acconto sulla tredicesima: l’unico vincolo è che la società per cui si lavora recuperi la somma netta anticipata. La trattenuta dell’importo che corrisponde all’importo si effettua quando si elabora la busta paga inerente alla tredicesima. Oppure, si fa corrispondere alla mensilità che, all’interno del cedolino paga, è uguale alla tredicesima. Se si vuole richiedere l’acconto, allora è necessario che il dipendente inoltri alla sua azienda una richiesta scritta specifica. Qui bisogna inserire qual è l’ammontare che si richiede e che si tratti di un acconto inerente alla tredicesima mensilità. Dopo che il datore di lavoro ha verificato che l’importo della tredicesima al netto è abbastanza corposo da poter fronteggiare il recupero dell’acconto, allora darà il via alla procedura. Manderà quindi la somma richiesta al lavoratore tramite bonifico bancario.
Acconto sulla tredicesima: che cosa prevede la normativa
La normativa alla Legge n. 205/2017 dell’art. numero 1, commi 910-914, emanata in data 1° luglio 2018 regola la questione dell’acconto sulla tredicesima. Riporta infatti che i committenti o i datori di lavoro diano una retribuzione ai lavoratori e tutti gli anticipi della stessa, per cui sono compresi anche gli acconti. Il pagamento in busta paga avverrà attraverso dei metodi rintracciabili quali, ad esempio, un bonifico bancario. In questo caso si richiederà il codice Iban al dipendente in questione. In alternativa si possono utilizzare gli strumenti legati al pagamento elettronico, oppure semplicemente l’uso di contanti tramite uno sportello postale o bancario. È necessario però che qui il datore di lavoro abbia un conto corrente aperto. In ultima istanza, il dipendente può accedere alla tredicesima grazie a un assegno emesso e consegnatogli o personalmente, o con un delegato. L’unico obbligo è che il datore di lavoro non somministri personalmente ai suoi dipendenti una retribuzione in contanti. In quel caso si avrebbe una sanzione dal valore minimo di 1.000 euro e massimo di 5 mila euro.