I BTP? che cosa sono? a che servono? sono convenienti? conviene investire nei BTP?
Per finanziare sé stesso lo Stato emette dei titoli di debito. Ieri abbiamo accennato ai BOT, ora prendiamo in esame il BtP (Buono del tesoro Pluriennale). Il BtP è un titolo che ha varie scadenze: 3,5,7,10,20,30 e 50 anni.
BTP: cosa sono?
A differenza dei BOT (titoli che non danno cedole e per questo vengono definiti zero coupon: ovvero senza cedola) i BtP riconoscono agli investitori una cedola fissa che diventa così il tasso di interesse del BtP. Cosa determina il tasso di interesse del BtP? In primis è il grado di affidabilità dell’emittente, in questo caso lo Stato italiano.
Le agenzie di rating determinano il grado di affidabilità di un emittente, sia esso una società o uno Stato sovrano. Se il mercato percepisce rischioso un emittente per attirare i risparmiatori viene riconosciuto un tasso più alto. Ad esempio, il titolo decennale italiano ha un tasso più remunerativo rispetto al suo omologo tedesco, il Bund, ritenuto molto più affidabile. Questo determina un maggiore esborso delle casse del Tesoro italiano e una maggiore remunerazione dei risparmiatori.
BTP: A che cosa serve?
Il BtP avendo un orizzonte temporale più ampio ha un rischio intrinseco maggiore. Ricordiamo che il BtP viene collocato a 100 e viene rimborsato sempre a 100. Ogni anno viene staccata la cedola – nell’ultima asta del decennale ha avuto un rendimento del 2,61% – ma il valore del titolo può sia crescere oltre 100 che diminuire.
Le cause sono diverse. Aumento/ diminuzione del costo del denaro, aumento/diminuzione della percezione del rischio-Italia e così via. Come nel caso dei BOT anche il BtP è un titolo adatto agli investitori istituzionali che possono inserirlo nei loro portafogli insieme ad altri titoli giudicati idonei dal pool di gestori del fondo. Gli investitori retail si sono nel tempo allontanati dall’acquisto dei titoli di Stato a causa dei rendimenti sempre più bassi.