Theresa May e Jeremy Corbyn stanno
lavorando a un accordo relativo alla Brexit per bypassare il rischio che il
Regno Unito si trovi a indire le
elezioni europee di maggio. Si teme la
vincita di Nigel Farage.
Nel Regno Unito si stanno svolgendo le elezioni amministrative e in base ai sondaggi, i conservatori di Theresa May potrebbero perdere circa 800 e 1.000 consiglieri comunali, i laburisti di Jeremy Corbyn dovrebbero aumentare di circa 300 mentre per liberaldemocratici si stima un aumento di circa 500.
I Tories, secondo il consenso popolare vengono visti come un partito di “traditori”. E’ Nigel Farage che sta trasmettendo al popolo il messaggio del partito dei traditori, che sta facendo il giro di tutto il paese con una banale ma, al contempo dura affermazione: “Avete dato precise indicazioni al Parlamento su cosa dovevano fare e loro non lo stanno facendo”.
I Tories ad oggi hanno una divisione politica interna che non facilitano il processo decisionale rendendo impossibile il raggiungimento di fatto su un accordo sulla Brexit, che è stato bocciato per ben tre volte dal Parlamento.
La premier Theresa May ha puntato il dito diretto alle trattative con i laburisti per cercare di trovare un’intesa che permetta a Londra di poter uscire dalla UE con ordine entro e non oltre la la scadenza massima fissata per il prossimo 31 ottobre, che è il risultato di una lunga trattativa finita male.
Brexit: Farage in continua crescita
La destra e la sinistra inglese stanno arrancando e stanno di fatto cercando di evitare che la permanenza del Regno Unito duri oltre il 26 maggio nell’UE.
Se cosi non fosse, si rischierebbe che i cittadini britannici potranno inviare i loro nuovi rappresentanti all’Europarlamento, quindi se ci affidiamo alle statistiche sarebbero gli uomini di Nigel Farage.
Inizialmente era la strategia studiata a tavolino dei Labour e dagli stessi Tories, ma quando i primi sondaggi hanno rilevato che è il gruppo di Farage che è in vantaggio con un dato superiore al 28%, la strategia iniziale si è rivelata un vero fallimento
Sempre in base alle statistiche più recenti si collocano i laburisti con il 23%, mentre l’indice per i conservatori è a ribasso al 14-15%.
Unendo i voti di tutte le opposizioni formalmente anti-Brexit, si riuscirebbe ad ottere replicandosi di fatto una divisione nettà come accadde due anni fa durante il referndo sulla Brexit anche se sta volta potrebbe esserci un pò di gioco in più a fare dei LEAVE.
Se, come si prevede, le elezioni europee si dovessero tenere a Londra, con ogni probabilità dovrebbero tendere con un risultato a favore dei Brexiteers e oltre ai fautori della “soft Brexit”.