Il Bonus 100 euro va a interessare i lavoratori dipendenti, da qualche mese. La misura governativa a sostegno degli italiani, vuole andare ad alleggerire la pressione fiscale, con un’integrazione del reddito, pari a €100. L’importo che si vedere collocato nella busta paga dei lavoratori italiani, altro non è che l’evoluzione di quella che a suo tempo fu la misura a sostegno, introdotta già da Renzi, che includeva la cifra di €80.
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Bonus 100 Euro: cos’è?
Il Bonus 100 Euro si pone l’obiettivo di andare a ridurre il peso della pressione fiscale, che negli ultimi mesi si è fatto particolarmente gravoso per le famiglie italiane. L’emergenza pandemica ha messo in ginocchio numerosissimi nuclei familiari, che hanno visto diminuire drasticamente le loro entrate salariali.
L’agevolazione fiscali pari a 100 euro è stata perfezionata grazie alla Legge di Bilancio 2021, e con il Decreto Milleproroghe. Nello stesso momento in cui il Bonus 100 Euro è divenuto attuativo, contestualmente il bonus Renzi pari a €80 è andato a decadere.
Coloro che andranno a beneficiare quindi del beneficio fiscale, vedranno nella loro busta paca la cifra in aggiunta al loro stipendio, di €100. Tale misura governativa quindi può essere inclusa in quelle disposizioni che vanno a favorire il lavoro del dipendente, come enunciato dal decreto-legge 5 febbraio 2020, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2020 n.21.
Tale fondo si intende non come un componente del reddito, ma viene inteso come una forma di sostegno definitiva che non ha caratteristiche temporanee.
Bonus 100 Euro: a chi spetta
Il Bonus 100 euro è una forma governativa di sostegno, formulata in favore dei lavoratori dipendenti. In tale contesto tuttavia sarà bene andare ad operare delle distinzioni, in quanto non tutti possono avere i requisiti necessari ad ottenerlo.
Tra i requisiti fondamentali per avere accesso al bonus vanno compresi:
- il lavoratore non dovrà superare un reddito annuo lordo pari a €28mila
- avere un’imposta lorda che sia superiore alle detrazioni da lavoro come dall’articolo 13, comma 1, del TUIR.
A tal riguardo la circolare i dall’INPS n. 96 del 21-08-2020, fa chiarezza in merito ai redditi assimilati da lavoro dipendente
Per reddito assimilato, ecco un breve riepilogo delle tipologie che vi rientrano:
- le pensioni D.lgs 21 aprile 1993
- i compensi riconosciuti ai sacerdoti
- i compensi ricevuti a carico di terzi, da lavoratori dipendenti
- retribuzioni in merito allo svolgimento dei lavori socialmente utili
- importi in relazione a sussidi, borse di studio, assegni e premi e nell’ambito dello sviluppo professionale o di studio;
- le retribuzioni derivanti da una collaborazione continuativa
- compensi riconosciuti ai soci delle cooperative
In tale sostegno economico, vengono coinvolti anche i disoccupati con NASPI e tutti coloro che usufruiscono di altre prestazioni a compenso. Pertanto chi non ha all’attivo una busta paga, si vedrà beneficiare del bonus 100 euro.
Inclusi nel beneficio anche coloro che percepiscono cassa integrazione, indennità di tirocini, l’indennità di maternità o il congedo di paternità.
Le categorie che vengono tagliate fuori dal bonus 100 euro sono:
- possessori di Partita IVA sia come Azienda che in forma autonoma
- coloro che producono redditi professionali
- coloro che coma da articolo 49, comma 2, lett. a, del TUIR, percepiscono la pensione
Bonus 100 Euro: come fare domanda
Per vedersi accreditare il bonus pari a €100, non è necessario produrre alcuna domanda, in quanto l’importo verrà erogato direttamente dal datore di lavoro. I titolari di NASPI invece vedranno sul proprio conto corrente, l’arrivo di €100 da parte dell’INPS.