Banche alle prese con i costi di gestione dei conti correnti, in continua crescita. Recentemente anche Altroconsumo ha avuto modo di rilevare la crescente ascesa dei costi dei conti correnti bancari. Vediamo le motivazioni, e quando è possibile poter risparmiare qualche euro l’anno.
Banche e costi: come crescono le spese del conto corrente
L’attenta analisi che recentemente ha occupato l’attenzione di Altroconsumo, vede come oggetto di approfondimento i costi fissi presenti nei conti correnti. Milioni di italiani stanno assistendo ad una continua crescita delle spese relative alla gestione del loro conto corrente bancario. Sono stati presi in esame i dati relativi alla gestione finanziaria del 2021 e dell’anno 2020. La doppia verifica effettuata ha veduto il coinvolgimento di 20 istituti di credito, messi a confronto in merito ai costi di gestione applicati sui conti correnti.
Il dato che salta immediatamente all’occhio è una crescita esponenziale dei costi di gestione, del conto corrente bancario. I dati presi in esame evidenziano che ad essere toccati dagli aumenti dei costi siano indistintamente tutte le tipologie di conto corrente bancario. Pertanto sia un conto corrente dedicato a agli under 35, piuttosto che quello di famiglie o di pensionati, vedono le spese di gestione ritoccate al rialzo. Le banche stanno applicando spese salate ai tutti i loro contocorrentisti indistintamente.
Costi fissi in crescita: ecco come
Volendo confrontare i dati raccolti da Altroconsumo nell’anno 2020 e nell’anno corrente, si nota molto bene la crescita dei costi fissi applicati dalle banche. L’incidenza maggiore la si nota sia nella tipologia tradizionale con un incremento pari al 2 %, che nel sistema dell’home banking dove i costi schizzano oltre il 10 %.
La stangata sui costi di gestione del proprio conto presso le banche, risulta essere ancora più incisiva quando vengono prese in considerazione i diversi istituti di credito tra loro. La percentuale dell’impennata dei costi infatti si attesta tra l’11 % e il 15 %. Una vera e propria stangata per tutti gli utenti.
Cosa si intende per costi fissi
Le banche applicano generalmente tutta una serie di costi fissi, nel momento in cui si apre un conto corrente. Tali spese sono riconducibili al canone mensile del conto, o alla spesa annuale per la gestione della carta di credito. Altri costi fissi sono quelli dovuti alle spese di gestione di titoli azionari, con relativi oneri dovuti dalla liquidazione degli interessi maturati.
Inoltre a questa lista devono essere aggiunte anche quelle spese che le banche vanno ad applicare ad esempio, quando viene inviato l’estratto conto, ogni trimestre. Tale spesa però non sempre viene applicata. Le banche alcuni servizi li rendono più o meno gratuitamente.
Altra voce che da modo ai costi bancari di crescere vertiginosamente, riguarda la spesa che si manifesta nel momento in cui c’è uno scoperto sul conto. In questo caso entrano subito in gioco le commissioni e gli interessi che si maturano con il trascorrere dei giorni. Se invece abbiamo una giacenza media sul conto pari a oltre € 5 mila, ecco che giunge la tassa annuale di€ 34.20. Tale disposizione intende incentivare forme di investimento bancarie, non favorendo ingenti somme a giacenza sui conti nelle banche.
Scordiamoci quindi la possibilità di scovare effettivamente delle banche, che ad oggi possano proporre conti correnti con oneri di gestione pari allo zero.