I meeting a Palazzo Chigi mirano a «anticipare la manovra». Ma questa «anticipazione» non sarà possibile azionarla prima di settembre.
A Palazzo Chigi, nella giornata di ieri, ci sono stati vari meeting con l’obiettivo di puntare a «varare in anticipo la manovra».
Come sempre la realtà dei fatti è sempre ben diversa da quello che si vorrebbe infatti la manovrà potra scattare solo da settembre, ovvero quando perverranno i dati aggiornati relativi alle entrate fiscali e a tutte le spese sostenute per il RdC ( reddito di cittadinanza) e pensioni, che risultano essere i punti chiave, ove tutti sono d’accordo da cui iniziare a lavorare per il programma da spedire a Bruxelles.
Il premier Conte oggi si è reso disponibile per rispondere alle varie domanda della camera, provando anche a bloccare l’agenda della legge di bilancio. L’idea di dimezzare le tempistiche riponendo risposte alla continua azione pressante del partito di Matteo Salvini.
L’appuntamento viene fissato comunque dopo l’estate ed è una data in linea con le richieste del ministro Tria. Tale data va bene anche perché i rapporti tra il governo e parti sociali rimane ancora caotico.
In un analogia che contraddistingue tutti i lavori propedeutici per la legge di bilancio, compresi i vari partiti all’interno del ministero dell’Economia troviamo le proposte di Lega e Cinque Stelle relative alla riforma fiscale,come le tasse gli investimenti e spending review.
Durante il meeting di oggi, presso il palazzo di Montecitorio, il premier Conte dice che le privatizzazioni, torneranno in discussione dopo l’estate con «un piano definitivo», Conte conferma inoltre che i 18 miliardi stanziati per l’Ue paiono destinati a restare relegati nella carta dei documenti di finanza pubblica.
Il tema più importante rimane la riforma fiscale, con un focus particolare sulla revisione delle tax expenditures. A seguito degli interventi realativi alle voci di deduzione e detrazione dovrebbe esserci una quota importante riguardante alle coperture per la manovra, l’obiettivo principale è quello di evitare gli aumenti Iva . Conte ribadisce i tre step indicati da Tria per limitare gli aumenti:
-spending review: focus sulle uscite di circa 320 miliardi
– taglio delle deduzioni e detrazioni con un limite massimo di 50 miliardi
– incremento delle entrate fiscali e decremento delle spese per reddito e pensioni.4