Anche se i dati sono ancora preliminari, è possibile dire che, nel terzo trimestre del 2022, si è registrato un aumento del Pil in Italia. Lo afferma l’Istat all’interno del suo ultimo aggiornamento e ha anche specificato che il Prodotto interno lordo italiano risulta essere in aumento sia rispetto al trimestre precedente, che rispetto al periodo di luglio, agosto e settembre 2021. Andando più nello specifico, il rapporto sottolinea come la fase espansiva del Pil italiano stia proseguendo. Ecco che, per il settimo trimestre consecutivo c’è un miglioramento, anche se risulta comunque essere in decelerazione se confrontato con il secondo trimestre del 2022. Questi risultati sono arrivati in un periodo molto importante per il territorio italiano. Il nuovo esecutivo di centro destra infatti si sta muovendo per aggiornare il Nadef e, in contemporanea, a scrivere la legge di Bilancio 2023. Nel frattempo la Bce non smette di aumentare i tassi di interesse che sono saliti al 2%. Ciò rischia di avere un impatto sul costo del debito, oltre che sulla fiducia nei confronti dell’Italia.
Aumento del Pil: che cosa significa
Prima di parlare di aumento del Pil, bisogna capire bene di che cosa si tratta. Detto in parole semplici, rappresenta il valore della ricchezza di un determinato Paese. Serva a misurare il valore dei servizi e dei beni finali che si realizzano o nell’arco dell’anno, o in un certo periodo di tempo. Il prodotto indica la ricchezza, ovvero il valore, di beni e servizi di un sistema economico. Con il termine interno invece si intende il sistema economico produttivo. Il lordo, ancora, è il valore di tutte le spese necessarie per reintegrare tutto il capitale produttivo. Questo, esercizio dopo un altro, tende a logorarsi e a ridurre il valore iniziale. Nel Pil non si riferiscono tutti i beni intermedi, perché il loro valore si considera all’interno di quello dei beni finali. Ad esempio, se una pasticceria ha un valore, questo tiene già in conto il prezzo dello zucchero, della farina o di altri ingredienti che si utilizzano. Con il termine Pil si intende anche la somma di tutti i valori aggiunti, ovvero quel valore che produce un’azienda durante il processo produttivo. Viene calcolato come i ricavi, ovvero il valore della produzione, meno i semi lavorati e le materie prime. Questi sono i beni intermedi che si utilizzano durante il processo stesso di produzione.
Aumento del Pil in Italia: i dati
Stando ai dati preliminari, durante il terzo semestre di quest’anno il Pil ha avuto una crescita pari allo 0,5%. Questo se si tiene in considerazione il trimestre precedente. Risulta invece essere aumentato del 2,6% rispetto all’anno 2021. Nello specifico, i dati Istat spiegano che l’aumento registrato sui 3 mesi precedenti ha comunque registrato una diminuzione del valore aggiunto. Questo nel settore agricolo, nella silvicoltura e nel settore della pesca e dell’industria. È invece aumentato il valore aggiunto del compartimento dei servizi. Per quanto concerne la domanda, a lordo di tutte le scorte la componente nazionale ha dato un contributo compositivo. La componente estera, al netto, ha invece registrato un apporto negativo. Questo per il fatto che le importazioni sono aumentate rispetto alle esportazioni. Stando a questi nuovi dati aggiornati, il Pil italiano è cresciuto nel 2022 del 3,9%. Più precisamente, come dichiara l’Istituto, l’economia in Italia è cresciuta, in termini congiunturali, dello 0,5%. In termini tendenziali invece del 2,6%. Non si arresta la fase espansiva del Pil, che durante il settimo trimestre registra ancora un andamento positivo. Se si tiene in conto il secondo trimestre dell’anno precedente, però, il Prodotto interno lordo risulta essere in decelerazione.