Se si ha intenzione di aprire un wine bar, bisogna avere ben chiaro l’iter da seguire. Il primo aspetto da tenere in considerazione, oltre che quello economico e burocratico, è legato alla conoscenza del settore. Sarebbe infatti preferibile, da parte di chi vuole intraprendere questo tipo di attività, avere una conoscenza e competenza solida sui vini. Coloro che si rivolgono a un negozio del genere, infatti, sono spesso degli appassionati e vorranno avere a che fare con persone che se ne intendano. In più, sarebbe bene avere un talento nella dote comunicativa e relazionale, così da essere in grado da parlare con il cliente al meglio. Sarà più semplice consigliare quale vino acquistare, per esempio.
Coloro che si rivolgono a un wine bar vorrebbero quindi dei consigli per compiere la scelta più azzeccata o comunque conveniente in rapporto al prezzo e alla qualità. Ecco che i venditori che si mostrano più preparati, sapranno fare sicuramente la differenza. Solo in questo modo si può creare un clima di fiducia e di rispetto che porterà i clienti a continuare ad acquistare in un dato negozio.
Quali passaggi seguire per aprire un wine bar?
Aprire un wine bar segue lo stesso percorso burocratico dell’apertura di un’enoteca. L’unica differenza sostanziale è che quest’ultima prevede anche la consumazione sul posto. Magari, con del cibo da preparare all’interno del locale stesso. Per coloro che invece hanno intenzione di avviare un’attività quale il wine bar, serve effettuare un percorso specifico della materia. Si intende, in altre parole, il conseguimento del diploma alberghiero. In alternativa, è possibile frequentare un corso professionalizzante certificato. Ancora, è possibile dimostrare di avere esperienza nel settore per un periodo di tempo minimo pari a 2 anni. Questo vale per l’ultimo quinquennio. Dopo che si ha avuta una delle seguenti qualifiche, è necessario ottenere il patentino HACCP destinato agli addetti e ai responsabili all’interno del settore alimentare. Si tratta di un documento obbligatorio e necessario per chi è attivo nell’industria alimentare. Ecco che serve anche per chi ha intenzione di lavorare nel wine bar. Il patentino consente di attestare la conoscenza del singolo circa le norme di sicurezza e igieniche che servono a servire sia cibi che bevande al pubblico. Il tutto deve essere a norma di legge. In più, se si decide di offrire ai clienti il servizio per i piatti caldi da preparare sul posto, bisogna avere una canna fumaria. Così ci si adegua al sistema di aspirazione dei fumi. Questo non è necessario nel caso in cui si servano piatti precotti o freddi.
Le spese per avviare l’attività
Se si ha intenzione di aprire un wine bar, bisogna tenere in conto anche delle eventuali spese per l’avvio dell’attività. È necessario tenere in conto il capitale da investire per tutti i macchinari che risultano essere essenziali per l’attività. Si tratta, ad esempio, di affettatrici o frigoriferi. Per questi si tiene in conto di una spesa di minimo 4/5 mila euro. In generale, per un wine bar bisogna tenere in conto una spesa iniziale complessiva di circa 100 mila euro. Non si possono fare però delle stime reali in quanto la spesa cambia a seconda delle situazioni. Ad esempio, si tiene in conto dell’affitto del locale, della promozione e tutti i costi burocratici. Ci saranno poi anche le spese del commercialista, la gestione del personale, oltre che le utenze delle bollette relative.