Stalking quale comportamento che viene messo in atto nei confronti di qualcuno, andando a generare stato di apprensione e di paura. Ma come si riconosce? Spesso la vittima è inconsapevole di quanto sta accadendo, credendo di essere solo al centro di pressanti attenzioni, da parte di un ammiratore.
Ma lo stalking come andremo a vedere, si subisce anche in ambito lavorativo e in altre forme. Infatti troviamo spesso la definizione di stalking psicologico, stalking telefonico, e stalking lavorativo appunto. Sarà sempre bene quindi riconoscere per tempo tale situazione che si manifesta con atteggiamenti e comportamenti ossessivi, andando ad informare opportunatamente le autorità competenti.
Possiamo definire lo stalking come reato?
Per la legislatura italiana in merito allo stalking possiamo dire che tale comportamento si configura in tutti quei casi in cui la vittima inizia a vivere in un clima di tensione e di paura, a seguito al dover subire atteggiamenti assillanti, e continui. Spesso chi è oggetto di attenzioni che rasentano delle vere e proprie ossessioni, vive nell’ansia continua trovandosi a dover arrivare al punto di dover stravolgere le proprie abitudini quotidiane.
Di frequente ci si cancella dai social, si cambia palestra, e in alcuni casi si arriva anche a cambiare lavoro. Si arriva alla consapevolezza di provare un gran senso di paura per la propria incolumità o quella dei propri cari. In Italia abbiamo il reato di atti persecutori, che la legge persegue con grande fermezza. La vittima potrà esporre una querela entro 6 mesi dall’insorgere delle circostanze. Sarà necessario quindi recarsi presso la Polizia o i carabinieri, raccontando nel dettaglio la situazione che si sta vivendo.
Si potrà anche richiedere al questore di redarguire il molestatore, invitandolo ad abbandonare tale condotta nei riguardi della vittima. Nel caso i consigli rimanessero inascoltati, ecco che verrà avviata una procedura d’ufficio, nei riguardi del molestatore.
Quali sono i profili più diffusi dello stalker
Al fine di essere più possibile tutelati da tali individui, ecco i profili più diffusi di tali individui, sempre pronti a mettere in atto strategie persecutorie:
- Il corteggiatore che non avendo molta dimestichezza con la pratica di avvicinamento con una donna, risulti essere ossessivo e invadente, fino a superare la decenza.
- L’ex fidanzato che non si rassegna alla conclusione della relazione, e decide di procedere con la vendetta. In questo caso ecco manifestasti danneggiamenti a beni di proprietà della vittima, o diffamazione in ambito social di contenuti privati.
- La tipologia del predatore che pretende a ogni costo rapporti sessuali con la vittima, oggetto delle sue pulsioni. A tal riguardo mette in pratica pedinamenti creando stati di paura.
- Il soggetto che ha un patologico bisogno d’affetto, andando a non distinguere più un’amicizia da una relazione. Stesso problema anche quando sul luogo di lavoro la relazione professionale viene scambiata per un approccio sentimentale. In ogni ambito il suo fine sarà quello di avere con la vittima un rapporto sentimentale, o puramente sessuale.
Stalking come difendersi
Spesso i segnali per individuare di essere oggetto di un molestatore sono ben evidenti, ma non vi si pone la giusta attenzione. Tra i vari campanelli d’allarme ad esempio possiamo andare ad individuare. Vediamo quindi quando si è vittima di stalking cosa fare, riconoscendone i segnali:
- Subire attacchi vandalici a propri beni.
- Vedere pubblicate sui social network frasi dirette o indirette, molto offensive e diffamatorie.
- Essere oggetto di continui messaggi sms, mail e telefonate a tutte le ore indistintamente del giorno e della notte.
- Subire pedinamenti all’uscita del proprio posto di lavoro, al supermercato in palestra e in ogni occasione in cui si è in luoghi pubblici.
- Assistere a minacce rivolte nei confronti di amici e parenti stetti.
- Scoprire che l’individuo sta compiendo indagini ovunque per capire i movimenti e le abitudini della sua vittima.
- Ritrovare messaggi da parte del molestatore ovunque: sulla propria auto, nella buca delle lettere, nell’armadietto della palestra, sulla postazione lavorativa, lungo il percorso che si compie per portare in giro il proprio cane.
Ti potrebbe interessare anche: https://www.mentefinanziaria.it/donne-e-incentivi-per-fare-impresa/