Finanza e economia ancora protagoniste delle giornate di molti risparmiatori. Ci si interroga sui rischi a breve termine in cui potrebbero imbattersi i mercati internazionali. Nuovi campanelli d’allarme sono lanciati dal Fondo Monetario Internazionale. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza al riguardo, cercando di anticipare quelli che potrebbero rivelarsi dei veri e propri scossoni economici, a livello internazionale.
Finanza e mercati è focus sui nuovi mercati: scopriamo perché
Il mondo economico è in grado di tastare immediatamente il polso all’andamento internazionale dei mercati, grazie alla sempre più diffusa finanza on line. Purtroppo però nelle ultime settimane giungono segnali preoccupanti da parte del FMI che vede sia nella crescente inflazione che nelle contrazioni della Federal Reserve, nulla di buono.
Dal canto suo l’allerta lanciata dal Fondo Monetario Internazionale punta il dito verso i cosiddetti mercati emergenti. Si teme che in tale comparto si possa andare a risentire in maniera pesante la politica monetaria messa a punto dalla Federal Reserve, e non solo.
Un cospicuo deflusso dei capitali dai mercati emergenti, potrebbe essere tra le immediate conseguenze di tale andamento finanziario, in ambito internazionale. Le valute sarebbero immediatamente trascinate al ribasso con disastrose conseguenze per quei Paesi che già hanno a loro carico debiti, e una galoppante inflazione.
Perché la finanza internazionale è in allarme
L’analisi messa a punto dal FMI prevede inevitabili cambiamenti che tutti gli operatori dovranno aspettarsi nel corso dei prossimi mesi del 2022. Preoccupa la nuova variante Omicron, tanto quanto la politica aggressiva e restrittiva della FED. La nuova variante pandemica ha sui mercati della finanza un importante impatto. I costi dei beni al consumo sono destinati a crescere, conseguentemente a scarsi approvvigionamenti di determinati prodotti di base.
È bene ricordare che diverse economie hanno veduto ritocchi ai propri tassi d’interesse nel corso del 2021, proprio a causa della crescente inflazione interna. Russia, Brasile, e Sud Africa sono i protagonisti di tale possibile prospettiva avendo contratto debiti elevati, per mezzo di valute estere.
La soluzione più rapida ma di certo non indolore per queste Nazioni, sarebbe quella di andare a ridurre più possibile la propria esposizione finanziaria, o di andare ad operare un considerevole aumento della tassazione interna. Nelle scorse settimane inoltre i mercati finanziari internazionali hanno vissuto giornate alquanto preoccupanti. Nei verbali resi noti in merito alla sua ultima riunione a dicembre 2021, la Fed ha evidenziato l’intento di attuare a breve tagli al suo bilancio.
Si andrebbe a determinare il meccanismo meglio conosciuto come QT (inasprimento quantitativo). Il prossimo mese di marzo poi sarebbe già stato designato come momento in cui verranno aumentati i tassi di interesse, e non sarà di certo l’unico appuntamento questo, per l’anno 2022. Insomma si vede allontanarsi sempre più un periodo con finanza agevolata e priva di grandi scossoni.
Anche gli USA toccati da inflazione e l’ombra di Omicron
Sempre secondo le alte sfere del Fondo Monetario Internazionale, si evidenzia il dato che vede un crescendo dell’inflazione salariale. La finanza interna perde terreno. Tra i possibili scenari che non promettono nulla di buono, si affaccia anche l’ipotesi che a sconvolgere i mercati possa contribuire anche un incisivo rallentamento della domanda, e del commercio in generale su suolo USA.
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