Banca quale depositaria dei risparmi di gran parte degli italiani, oggi fa i conti con l’inflazione. Ma cerchiamo di capire meglio cosa sta accadendo ai conto correntisti nel nostro Paese, ora che i prezzi al consumo sono in aumento.
In Italia l’inflazione brucia 55 miliardi nei conti in banca
L’infrazione sta salendo in maniera molto silenziosa, ma i suoi effetti si stanno cominciando a far sentire. Il primo evidente segnale è la perdita del potere di acquisto, con i prezzi in continuo aumento. Gli italiani stanno già subendo l’aumento delle bollette legate alle utenze domestiche.
Ma non c’è da trascurare il fatto che a causa di tutto ciò e non solo, i conti in banca per gli italiani si stanno riducendo sensibilmente. Se le previsioni avanzate nel corso dell’anno da parte della BCE in merito ad una riduzione dell’inflazione per l’anno 2022 si vanno facendo sempre meno attendibili, non possiamo che confermare l’evidente rincaro di tutti i prezzi al consumo.
A tal riguardo anche Bankitalia ha fatto due conti in tasca agli italiani. I conti correnti in banca subiscono l’impatto dell’inflazione specialmente sulle giacenze di liquidità. Ecco che i calcoli sono presto fatti. Considerato che i risparmiatori italiani hanno accantonato circa 1.800 miliardi di euro in risparmi, con i prezzi al consumo rispondenti al 3% circa anche per il prossimo anno, si può delineare la previsione di una perdita di potere di acquisto. Pertanto nei prossimi 12 mesi questa sarà pari ad almeno 55 miliardi di euro. Tale cifra prende in riferimento solamente quelle somme di denaro presenti nei depositi bancari e nei conti corrente.
La previsione messa a punto da Bankitalia però non si ferma solamente ai prossimi 12 mesi, ma intende fare una stima a lungo termine. Ecco quindi che c volendo dare una stima all’andamento dell’inflazione nell’arco dei prossimi 10 anni, i risparmi liquidi che non siano stati oggetto di investimenti, potranno andare a vedere scendere vertiginosamente il loro potere di acquisto fino al – 28,5%.
Cosa succede ai risparmi in banca: spariti oltre 63 miliardi di euro
I conti correnti degli italiani non stanno producendo alcun guadagno, con gli interessi che subiscono passivamente l’inflazione. L’unica possibilità di vedere limitare i danni dell’ondata inflazionistica è essere in possesso di somme vincolate ad almeno 6 o 12 mesi. Così facendo si potrà contare su un rendimento di circa 1, o del 1,5 % in un anno, tanto da poter arginare l’influenza dell’inflazione.
L’analisi sui depositi presenti in banca, porta in evidenza un altro dato. Andando quindi a prendere in considerazione la cifra di 1.814 miliardi di euro, pari alla somma dei depositi presenti nei conti correnti in banca delle famiglie italiane. Questa nel mese di novembre 2021 ha accusato una perdita di potere di acquisto con l’inflazione al 3,7%, di 63,3 miliardi di euro.
Il saldo in negativo degli interessi maturati porta alla definizione che su ogni risparmiatore italiano, abbia subito la perdita nel corso dell’anno che stiamo per salutare, di almeno mille euro andati in fumo.
Previsioni 2022
Per i conti correnti in banca degli italiani, sicuramente non cambierà di molto la situazione. Sappiamo che la BCE manterrà la sua posizione sui tassi d’interesse, e le banche di certo non andranno a modificare le possibilità di rendimento sui conti a deposito. I risparmi rischiano quindi di proseguire ad assottigliarsi, in virtù dell’inflazione che agirà sui prezzi in salita, soprattutto in riferimento agli energetici.