Pace fiscale che interessa ancora gli italiani, malgrado la recente scadenza del 14 dicembre scorso. Cerchiamo di capire meglio quali sono le conseguenze per non aver provveduto al pagamento delle rate di saldo e stralcio e rottamazione ter, delle cartelle esattoriali.
Termini e scadenze della pace fiscale
La data dello scorso 14 dicembre per molti italiani è stata segnata decisamente in rosso sui calendari. Infatti si trattava di un appuntamento imperdibile al fine di provvedere al versamento delle somme stabilite in merito alle rate relative agli anni 2020 e 2021. L’appuntamento con la definizione e rottamazione saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, è un appuntamento da non mancare.
Coloro che erano stati chiamati al versamento, avevano potuto beneficiare di una piccola proroga sui tempi. La scadenza quindi grazie ad un emendamento alla legge di conversione del Decreto Fiscale, aveva di fatto scivolare la scadenza prevista dal 30 novembre 2021, fino al 14 dicembre. ad allungare di così tanti giorni la scadenza fissata per il versamento delle somme dovute allo Stato, erano entrati in gioco perfino i 5 giorni di tolleranza della pace fiscale.
Conseguenze per chi non paga le rate della pace fiscale
È bene sapere che non è mai una buona cosa andare a sottovalutare le conseguenze di un mancato appuntamento con il Fisco italiano. Si potrebbero andare a profilare delle serie conseguenze per chi non provveda ai pagamenti spettanti, entro il termine previsto.
Si andrebbe ad innescare molto probabilmente un meccanismo del tutto irreversibile. Il primo passo sarà quello di vedere decadere immediatamente i benefici concessi in merito alla pace fiscale. Inoltre c’è il rischio che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione metta in moto i suoi ingranaggi al fine di andare a recuperare le somme spettanti.
Pace fiscale: quando è possibile beneficiare dei 5 giorni di tolleranza
Grazie al DL Sostegni si è formulato e attuato un condono a tutti i possessori delle cartelle esattoriali, con determinati requisiti. Si potrà avere accesso a tale agevolazione fiscale, nel caso in cui il contribuente oneroso rientri nei seguenti parametri:
- Le cartelle esattoriali dovranno avere importi massimi pari ad un massimo di € 5.000.
- Sarà necessario che le cartelle siano relative al periodo 2000-2010.
- Le cartelle a carico dovranno essere state imputate a debitori che nel 2019 hanno percepito un reddito non superiore a € 30 mila.
In realtà questa è una innovazione fiscale di grande rilevanza per i contribuenti italiani, che sono stati impossibilitati a fare fronte al pagamento di somme al fisco. Inoltre con tale disposizione è bene ricordare che saranno stralciati anche i ruoli con i debiti residui della pace fiscale.
Cosa accade a chi non paga
In caso di mancato pagamento delle rate della pace fiscale, ecco profilarsi due procedimenti:
- Decadono tutti quei benefici previsti dalla rottamazione ter e del saldo e stralcio. Le somme a debito non potranno essere più dilazionate.
- l’Agenzia delle Entrate-Riscossione attuerà le azioni di recupero.
Ciò si profilerà anche nel caso in cui vi sia un versamento in ritardo o insufficiente. Inoltre l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare il pignoramento verso terzi andando ad agire sul conto corrente, stipendio, ma anche sulla pensione