Se a causa del cambiamento di lavoro si è costretti a trasferirsi fuori regione e si decide si prendere un appartamento in affitto e sfruttare la cedolare secca, la legge richiede di dover prendere la residenza anagrafica nel comune nel quale si è affittato l’immobile.
E’ un caso abbastanza ricorrente che una famiglia deve affrontare.
Molto spesso però ci si chiede se è possibile in questo caso specifico continuare a usufruire delle detrazioni sulla casa di proprietà, come gli interessi sul mutuo, le detrazioni della ristrutturazioni, le detrazioni del Bonus Facciate e tanto altro.
Ebbene si, non si perde il diritto alla detrazione degli interessi se il contribuente trasferisce per motivi di lavoro, lo chiarisce la circolare 137/1997, risposta2.2.2
Questa deroga perde efficacia a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui vengono meno le predette esigenze lavorative.
Peraltro, nell’ipotesi qui considerata, l’utilizzo dell’abitazione come dimora abituale (presupposto richiesto dalla norma per il beneficio fiscale, che non coincide necessariamente con la residenza anagrafica) resta pur sempre rispettato, se ogni weekend il contribuente rientra nella propria casa di proprietà. In ogni caso, non viene persa la detrazione delle quote di spesa sostenuta per la ristrutturazione edilizia e l’acquisto di mobili, poiché questo diritto non è subordinato al requisito dell’utilizzo come abitazione principale dell’immobile interessato dalla ristrutturazione stessa.