La legge 104 viene applicata a tutti gli invalidi gravi da parte dell’INPS, chi ha un parente in famiglia a cui viene riconosciuta la legge 104 può far richiesta di entrare in congedo straordinario dal lavoro adottando la legge 151.
Per farsi accettare sempre da parte dell’INPS la possibilità di farsi riconoscere la legge 151 da chi ha diritto ha in casa un disabile a cui è stata riconosciuta la legge 104 è essenziale avere il requisito di convivenza.
Più precisamente I’INPS impone che per convivenza significa anche abitare in appartamenti diversi ma interni allo stesso stabile.
Per tutti gli altri casi, quindi ad esempio due villette una affianco all’altra il requisito di convivenza non sussiste.
Per la legge 151 è invece usofruibile da parte di tutti i lavoratori che si prestano ad assistere un ammalato grave con la legge 104 quotidianamente, facendo richiesta appunto del congedo straordinario dal lavoro per ben 2 anni.
I due requisiti essenziali per la richiesta della legge 151 per il congedo straordinario sono necessari due requisiti :
- Requisito di priorità alla richiesta: ha più priorità il parente più vicino in ordine genialogico ad assistere l’ammalato.
- Requisito di convivenza con l’ammalato, per tale requisito è sufficiente anche la coabitazione, è necessario fare apposita domanda attraverso una dichiarazione sostitutiva (art. 445/2000 artt. 46 e 47).
Per essere più chiari quindi il familiare con handicap grave a cui è stata riconosciuta la legge 104 deve fare residenza presso l’abitazione del richiedente al fine che venga correttamente riconosciuta la richiesta di congedo straordinario dal posto di lavoro.
Una volta entrati in congedo il lavoratore percepirà lo stesso stipendio base ricevuto dalla ultima busta paga, rimangono escluse però tutti gli importi eccedenti al salario base come gli straordinari, premi, bonus e riconoscimenti.
Abbiamo già parlato nei dettagli di tale richiesta al seguente articolo per leggere di più clicca sul link.