Irap oggetto in queste ore dell’attenzione da parte del Condiglio dei Ministri. Si attendono novità in merito ad un nuovo rinvio dei pagamenti, per tutti coloro che nell’anno passato hanno beneficiato di un esonero non spettante.
Cos’è l’Irap
Con il termine Irpef andiamo a definire regionale sulle attività produttive. La sua nascita risale al 15 dicembre 1997, a mezzo decreto legislativo n.° 446, attualmente in vigore. La sua istituzione di fatto è andata a sostituire l’imposta locale sui redditi.
L’imposta è dovuta da tutti coloro che hanno un’attività produttiva, nel nostro Pese. Il 90% del suo importo è destinato alle casse regionali. Il fine dell’imposta è quello di andare a supportare economicamente, il fondo nazionale sanitario. Pertanto sono chiamati al versamento dell’imposta qualsiasi ente, società o persona fisica che abbia un fatturato, con la conseguenza di un proprio reddito.
Chi è dovuto alla presentazione dell’imposta regionale sulle attività produttive
Come è riportato dall’ all’articolo 53 TUIR, sono soggetti alla presentazione della dichiarazione IRAP, tutte le persone fisiche esercenti arti e professioni che siano titolari di reddito di lavoro autonomo. Ciò è quanto viene ben specificato nell’55.1.
Chi non è tenuto alla presentazione
L’Irap però vede anche la presenza di soggetti, che sono chiamati fuori dalla sua presentazione. Come stabilito dalla Corte di Cassazione, non sono tenuti alla presentazione dell’Irap tutti quei professionisti che esercitano la propria attività in maniera individuale, vantando una vera e propria organizzazione personale del lavoro. Il modello Irap deve essere presentato entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello di definizione del periodo d’imposta. Sono chiamati alla presentazione d’imposta pertanto: le società in nome collettivo ed in accomandita semplice, le persone fisiche, le società semplici, nonché le società ed associazioni ad esse equiparate.
Calcolo dell’imposta per l’anno 2021
L’Irap è calcolata in 2 rate se l’acconto è pari o superiore a € 257,52. La prima rata corrisponde al 40 % (50 % per i soggetti ISA). L’importo è stato versato quest’anno entro il 30 giugno, insieme al saldo. La seconda rata pari al 60 % (50 % per i soggetti ISA), sarà da versare entro il 30 novembre 2021.
I costi non deducibili ai fini dell’imposta
Ai fini del calcolo dell’Irap, vi sono alcuni costi che non beneficiano della possibile deduzione. Ad esempio non sono in ogni caso deducibili i costi sostenuti per il personale dipendente ed assimilato. Ciò si manifesta malgrado tali importi vengano inclusi in voci diverse dalla B9. È compreso nella non deducibilità, anche il lavoro interinale, i lavoratori occasionali ed amministratori, compensi riconosciuti per i collaboratori a progetto, gli utili spettanti agli associati in relazione alla loro partecipazione, seppure non imprenditori.
Irap, pagamenti ad un possibile rinvio
Proprio nella giornata di oggi il Consiglio dei Ministri dovrà pronunciarsi in merito ad un decreto che verte sulle varie proroghe da attuarsi. Tra le varie voci presenti nell’ordine del giorno, trova spazio anche l’Irap.
La ventilata proroga del pagamento, potrebbe andare a toccare il prossimo 31 ottobre 2021. Ciò permetterebbe agli erroneamente esonerati dal pagamento, saldare l’imposta non versata. Infatti si è proceduto ad un’errata messa in atto, dell’esonero previsto nel decreto Rilancio.