Conto cointestato che spesso si rivela essere una buona idea, soprattutto per abbattere le spese bancarie in una coppia. Vediamo quali sono gli aspetti da tenere presente, prima di apporre le firme in banca. Ma nello specifico cosa s’intende per conto cointestato? Se da un lato questa tipologia di conto risulta essere uno strumento molto utile e vantaggioso, dall’altra parte è bene sapere per tempo, che ci si potrebbe esporre, a qualche rischio. Per prima cosa sarà bene rammentare che il conto corrente cointestato è uno strumento finanziario che può essere intestato a 2 più titolari, che abbiano o meno vincoli di parentela.
Conto cointestato: quali le formulazioni più diffuse
Attualmente si hanno a disposizione dei contocorrentisti bancari, due tipologie distinte di conto corrente cointestato. Le differenze che si riscontrano sono molte importanti, e meritano la giusta attenzione. Sarà sempre meglio giungere a qualche riflessione in più, nel momento in cui si decide di aprire un conto corrente bancario, con intestazione multipla.
Il conto corrente cointestato si può presentare in due vesti:
- A firma congiunta: ossia nel caso in cui per ogni operazione da effettuarsi, è necessario il consenso di tutti i contitolari.
- A firma disgiunta: quando ogni contitolare del conto corrente bancario, può disporre liberamente del conto, senza per questo dover richiedere l’approvazione all’altro
Come procedere per l’apertura di un conto insieme
Sentimenti e conto in banca non sempre vanno d’accordo. Spesso è proprio sul piano finanziario che possono nascere dissapori, e controversie. Specialmente in caso di separazione della coppia, le problematiche possono scaturire in vere e proprie battaglie senza fine. Senza però voler prendere in considerazione solo l’aspetto negativo, avere un conto bancario cointestato presuppone una grande stabilità e complicità tra i due. Vediamo come procedere.
Conto cointestato: come funziona
Tra gli aspetti importanti da tenere a mente è quello riguardante la firma che può definirsi congiunta o disgiunta. In ogni eventualità entrambi i cointestatari del conto avranno diritto ad una quota parte delle giacenze finanziarie.
Con la prima possibilità si rende necessaria la presenza di entrambi per poter operare ogni genere di attività come: emissione di assegni, prelievo o disposizioni di bonifici bancari. La seconda opzione invece lascerà entrambi i cointestatari, liberi di agire, in ambito del conto.
Conto cointestato e matrimonio: quando iniziano i problemi
Nella maggior parte dei casi i conti correnti cointestati vengono a profilarsi quando vi è la presenza di coppie regolarmente sposate. L’aver sancito ufficialmente la propria unione civile, dovrebbe psicologicamente almeno, mettere al riparo da stravolgimenti di vita la coppia. Purtroppo si può verificare che si arrivi invece ad un divorzio.
In questo caso tra i due bisognerà arrivare ad un accordo, per definire la chiusura del conto cointestato. Di norma le somme presente sul conto in banca vanno ripartite al 50% tra i due. Certo è che il percorso che si inerpica in Tribunale, Corte di Cassazione e Giudici, potrà pronunciarsi in caso di contesti particolari. Iter legali complessi e molto lunghi, riescono poi a definire anche le situazioni più complesse.
È il caso ad esempio che uno dei due coniugi possa dimostrare il volume effettivo delle somme presenti sul conto cointestato quale risultato del proprio lavoro, per vedersi riconosciute le somme spettanti.
Decesso di una delle parti
Nel caso in cui venga a mancare un cointestatario del conto e la firma fosse disgiunta, c’è da a spettarsi che la quota spettante al defunto venga immediatamente bloccata. Tale importo andrebbe così in eredità, seguendo le disposizioni testamentarie. Se invece la firma è congiunta, l’altro intestatario non potrà più operare su quel conto, fino a quando non saranno definiti i termini della successione.
Conto cointestato: cosa accade in caso di pignoramento
Altra eventualità che potrebbe presentarsi, è quella di un pignoramento del conto cointestato. Nel caso in cui uno dei due cointestatari avesse una procedura esecutiva a suo carico, il creditore potrà rivalersi su un importo pari al 50% del fondo presente sul conto cointestato.
Nel caso in cui non si vada a raggiungere quanto richiesto dal creditore, il detentore del credito potrà agire sulle somme che entreranno a seguito della cifra prelevata. I fondi già presenti sul conto cointestato, rimarrebbero comunque intoccabili.
Tale eventualità si potrebbe verificare solo dopo che sia stato notificato al debitore: il titolo esecutivo, l’atto di precetto, e l’atto di pignoramento.