Investimenti: quali scegliere e quali criteri usare per investire?

Il sogno di ogni risparmiatore è quello di poter investire in un unico prodotto che abbia queste tre caratteristiche: liquidabile, performante e sicuro.

Prima di capire la fattibilità, cerchiamo di capire cosa significano esattamente questi termini.

Per liquidabile si intende un investimento che sia facilmente comprabile e vendibile. Che abbia un prezzo certo. Che in casi di difficoltà possa essere liquidato nel giro di pochissimo tempo.

Con il termine performante si intende che abbia alti rendimenti.

Infine, per sicuro si intende un prodotto che non possa perdere in parte o in toto il proprio valore, in ultima analisi che non possa fallire.

Se esistesse un prodotto che incorpora queste tre caratteristiche sarebbe la panacea di tutti i mali. Ma sarebbe un sogno, appunto, non una realtà.

Facciamo alcuni esempi pratici:

  1. L’immobile è un tipo di investimento poco liquidabile, un tempo sicuro, e meno performante di altri asset. Negli ultimi anni ha perso anche la caratteristica della sicurezza, non rari i casi di proprietari di immobili che non riescono a vendere la casa nonostante ribassi sul prezzo.
  2. Le obbligazioni a breve termine, le obbligazioni investiment grade, i titoli di Stato ad alto rating. Questo tipo di investimento coniuga sicurezza e liquidabilità, non si tratta però di classi di investimenti performanti.
  3. Le azioni, i fondi azionari, gli ETF azionari nel lungo termine hanno dato molte soddisfazioni nel lungo termine, ma non possiamo ritenere questa parte di un portafoglio come sicura. Certo sono liquidabili ma se dovesse essere venduto in un momento di crisi dei mercati si può incorrere in perdite in conto capitale.

Come si può capire facilmente da questi esempi è impossibile avere un solo prodotto che coniughi i desideri degli investitori. Al massimo un prodotto può rispondere a sole due caratteristiche su tre.

Per avere un portafoglio che coniughi sicurezza, performance e liquidabilità serve la diversificazione tra vari asset.

Nei momenti di difficoltà si potrebbe liquidare una parte del portafoglio e non quella che può essere momentaneamente in perdita ma che nel lungo termine può dare le migliori performances.

Il desiderio del prodotto miracoloso è utilizzato da molti intermediari che, conoscendo le remore dei clienti, propongono prodotti rischiosi minimizzando gli aspetti critici.

Per mettere alla prova un consulente e vedere se sta bluffando potreste chiedergli: avresti un prodotto performante, sicuro e liquidabile? Se ti dice di sì, sta mentendo!

Da un promotore finanziario, un addetto bancario chiediamo sincerità e onestà.

Un bravo consulente dovrebbe fare capire come si costruisce un portafoglio partendo dai bisogni del cliente di breve, medio e lungo termine. Un bravo consulente spiegherà le classi di investimento e come attenuare il rischio.

Il rapporto tra intermediario e cliente dovrebbe basarsi sulla fiducia e sulla trasparenza e non sulle strategie di vendita di breve termine.

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