L’assegno di ricollocazione è uno strumento economico che intende andare a sostenere coloro che si trovano a dover cercare un’occupazione. Vediamo a chi è rivolto il bonus che può arrivare fino a toccare un importo pari a €5 mila, e le modalità per avanzarne l’erogazione.
In cosa consiste l’assegno di ricollocazione
L’acronimo Adr sta per: assegno di ricollocazione. Si tratta questa di una misura economica messa a punto dall’Agenzia nazionale politiche del Lavoro (Anpl). Tale sostegno economico è concepito per poter fornire un supporto economico a tutti coloro che hanno necessità di ricollocarsi nel mondo del lavoro.
In fondo stanziato si rende necessario al fine di provvedere a tutte quelle spese che concorrono alla ricerca di una ricollocazione nel mondo dell’occupazione. Spesso per chi ne è stato tagliato fuori per un certo periodo, le difficoltà per un dignitoso rientro, sono alquanto maggiorate.
Il bonus può essere impiegato in fase di accesso a servizi personalizzati, atti alla ricollocazione lavorativa.
Attuazione dell’assegno di ricollocazione
L’Adr risulta essere la principale misura politica, al momento in atto a livello nazionale con gestione Anpl. La sua gestione è affidata al quell’insieme di servizi per il pubblico, in sinergia con le Provincie autonome e le regioni.
Gli stessi centri per l’impiego devono fornire all’Anpl la loro disponibilità nell’erogazione del servizio di assistenza al lavoratore in cerca di ricollocazione lavorativa.
Il fruitore dell’assegno di importo fino ad un massimo di €5 mila, potrà decidere in totale autonomia, a quale ente rivolgersi per richiedere un supporto nella sua ricollocazione. Si troverà a relazionarsi con un tutor che prendendo in carico la sua ricerca di lavoro, promuoverà la sua candidatura professionale presso le Aziende che riterrà maggiormente adatte.
L’ente preposto al sostegno, affiancherà il candidato in tutte le fasi della ricerca d’impiego, fino alle selezioni e all’inserimento dell’Azienda. L’importo dell’assegno di ricollocazione è riconosciuto all’Ente, nel caso in cui il candidato sarà assunto. Il suo importo sarà considerato in relazione alla tipologia di contratto che verrà adottata.
Chi ha diritto all’assegno di ricollocazione, fino a € 5 mila
L’importo del bonus varia secondo la tipologia contrattuale che sarà stipulata dall’avente diritto che avrà il sostegno dell’ente, e l’Azienda coinvolta nell’eventuale assunzione.
La suddivisione delle diverse soglie del bonus è pertanto così ripartita:
- Assegno con un importo da € 250 a € 1.250: nel caso si venga a perfezionare un contratto da 3 a 6 mesi. Nello specifico sono da intendersi 3 mesi per le Regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
- Assegno con un importo da € 500 a € 2.500: quando si assiste alla definizione di contratto a termine di 6 mesi e oltre.
- Erogazione di Assegno per un importo da € 1.000 a € 5.000: nell’eventuale definizione di un contratto a tempo indeterminato, in cui venga compreso anche il periodo di apprendistato.
Come avanzare la richiesta del bonus
È bene ricordare che l’avanzamento dell’istanza di erogazione dell’assegno di ricollocazione, si tiene su base volontaria. La domanda si perfezione con l’accesso sul portale Anpl, o direttamente presso i Centri per l’impiego, e i Patronati convenzionati.
Al fine dell’ottenimento dell’Adr bisognerà presentare anche la Dichiarazione di Immediata Disponibilità. Tale documentazione si può inviare attraverso il sito di Anpal, i Centri per l’Impiego, i Patronati e l’Inps.
È bene ricordare inoltre che coloro che già percepiscono il reddito di cittadinanza nel caso in cui di chiamata per la definizione di un’assunzione, percepirà l’assegno di ricollocazione AdRdc.