Il lavoro dipendente in questi ultimi mesi ha vissuto importanti novità. L’attenzione riposta da parte il Governo Draghi, ha sviluppato attraverso il Decreto Sostegni bis, delle agevolazioni a favore dei comparti che maggiormente hanno risentito della crisi post allarme Covid – 19.
Contestualmente, si stanno mettendo in atto nuove strategie occupazionali, volte a garantire stabilità lavorativa, e nuove assunzioni. Tra le varie iniziative in corso, troviamo anche la nuova definizione dei contratti di lavoro a tempo determinato.
Nuovi provvedimenti sono al vaglio del Governo e delle parti sociali, per la formulazione di una nuova regolamentazione, del lavoro a tempo determinato. si profila la possibilità di vedere la trasformazione del contratto a tempo determinato, successivamente ai 12 mesi enunciati attraverso il Decreto Dignità 2018.
Vediamo meglio il vecchio contratto di lavoro a tempo determinato, e i suoi possibili perfezionamenti a breve.
Lavoro: in arrivo incentivi per i contratti a tempo indeterminato
Sul tavolo delle trattative riguardanti il mondo del lavoro, non possono di certo mancare gli inventivi rivolti alle assunzioni a tempo indeterminato. Al momento sono in essere agevolazioni per le Aziende che intendano assumere donne, o giovani che purtroppo non cessano di identificare le categorie di lavoratori, più difficili da collocare.
Il contratto di rioccupazione avrà lo scopo di favorire le assunzioni di lavoro a tempo indeterminato, unitamente a strumenti e iniziative messe a disposizione dal Governo. Ad esempio il risparmio del versamento dei contributi da parte delle Aziende che assumono a tempo indeterminato, vedono lo Stato assolvere a tale onere. Si incorre in sanzione e alla perdita del beneficio però, nel caso in cui non si vada a perfezionare il contratto.
Decreto Dignità 2018: ecco i punti principali
La regolamentazione prevede un massimo di occasioni in cui l’Azienda può richiede il contratto di lavoro a tempo determinato. al suo termine, scatta d’obbligo l’assunzione del lavoratore in modalità indeterminata.
La durata contrattuale del contratto di lavoro a tempo determinato oltre i 12 mesi, può essere messa in atto solo in particolari casi. Questi devono essere dichiarati in fase di rinnovo:
- Comprovate necessità temporanee che non rendano possibile il normale svolgimento dell’attività lavorativa in Azienda.
- Motivazioni riguardanti le sostituzioni del personale impiegato.
- Motivazioni scaturenti in non previsto dell’attività produttiva, rispetto alla normale mole di lavoro programmata.
Novità per il rinnovo del lavoro a tempo determinato
Il Decreto dignità a quanto pare potrà essere oggetto di rinnovamento, vedendo nuove determinazioni nella conclusione contrattuale a termine. Si dovrebbe pertanto avviare una revisione contrattuale, anche da parte delle parti sociali, che concorrerebbero a stabilire in quali situazioni sia opportuno proporre un contratto a termine.
Tale misura si rende e necessaria al fine di andare a favorire una ripartenza nel mondo del lavoro, e dell’occupazi0one in Italia. Si stanno ancora contando i danni derivanti dall’allarme Covid- 19, e dai fermi produttivi.
Si potrebbe profilare l’eventualità di non dover più provare esigenze lavorative particolari legate all’aumento o meno dell’attività lavorativa. Le motivazioni legate alla sostituzione di lavoratori, o alle esigenze produttive legate a periodi transitori, non più determinanti. Le parti sociali avranno pertanto voce in capitolo, nella definizione contrattuale, prevedendo un tempo massimo di applicazione del tempo determinato, ai 24 mesi.