Fondo pensione: cos’è e come funziona? Conviene aprire un fondo pensione? Differenze tra fondi pensione: PIP, Fondo Pensione aperto e chiuso. Come considerare i fondi pensione in un portafoglio globale.
Negli ultimi anni il tema della previdenza complementare ha assunto un ruolo sempre più importante per la visione futura degli investitori ed è cosi che sono nati i fondi pensione.
Il futuro dei pensionati sarà sempre più problematico, basti pensare che le nuove generazioni andranno in pensione con il metodo contributivo, ovvero in base agli effettivi contributi versati durante l’età lavorativa e non come in passato in base alla retribuzione degli ultimi anni.
Questo metodo, seppur più corretto dal punto di vista della spesa dello Stato, penalizza i lavoratori delle ultime generazioni con pensioni sempre più basse.
Nel corso del tempo il lavoratore ha visto il allontanarsi sempre più il periodo della pensione, ormai si viaggia verso i settanta anni, e altro fatto non trascurabile, la differenza tra l’ultimo stipendio e il primo assegno pensionistico sarà molto ampia: anche nell’ordine del 50%.
Se i giovani sono i più svantaggiati, sono proprio i giovani a poter sfruttare il lungo orizzonte temporale per poter risolvere, senza troppi sacrifici, una pensione integrativa. Una delle soluzioni è proprio il Fondo Pensione.
Fondo Pensione: come scegliere quello giusto?
Tra i diversi fondi pensione troviamo: i PIP, i fondi pensioni aperti e quelli chiusi.
I PIP e i fondi pensione aperti sono venduti dalle assicurazioni e dalle banche e possono essere sottoscritti anche dai genitori che possono aprire una posizione previdenziale a favore dei figli. I fondi chiusi sono fondi pensione sottoscrivibili solo da chi appartiene a particolari categorie lavorative ad esempio i chimici, i metalmeccanici, i dipendenti degli enti locali ecc.
I fondi pensione PIP, come detto, sono fondi venduti dalle assicurazioni e vengono definiti Piani Individuali Pensionistici. Pur essendo venduti come piani individuali non offrono alcun surplus rispetto ai fondi aperti. Il loro svantaggio maggiore è il costo più alto rispetto ai fondi pensione aperti che sono anch’essi sotto-scrivibili da tutti i lavoratori e offrono le stesse opportunità.
I fondi pensione aperti hanno varie linee: obbligazionaria, bilanciata e azionaria. I fondi azionari sono indicati per chi ha davanti a sé un lungo periodo lavorativo.
Man mano che il montante – la somma accumulata più eventuali incrementi – aumenta e man mano che si avvicina l’età della pensione, conviene fare switch (ovvero un passaggio) a fondi più tranquilli. Questo per evitare che una crisi azionaria possa erodere negli ultimi anni la somma accumulata nel proprio fondo pensione.
I fondi pensione chiusi sono rivolti ad alcune categorie lavorative e possono aggregare oltre una quota di risparmio personale anche il TFR e una somma data dal datore di lavoro.
Prima di fare questa scelta bisognerebbe valutare se esiste un fondo pensione chiuso nella categoria lavorativa di appartenenza così come la bontà del fondo pensione. Alcuni fondi chiusi sono talmente giovani e hanno una massa di denaro così debole da sconsigliarne l’adesione.
Fondo Pensione: le agevolazioni fiscali
Molti risparmiatori aderiscono ai fondi pensione anche per i vantaggi fiscali che ne derivano.
I fondi pensione usufruiscono di varie agevolazioni. Fino a 5164,00 € di versamento annuo è possibile:
- Abbattere la propria aliquota IRPEF. Ad esempio, se una persona ha il 38% di aliquota e versasse il massimo deducibile (1564 € appunto) avrà una agevolazione di 1962 €.
- A scadenza il fondo pensione andrà a colmare, parzialmente o totalmente, il Gap rispetto all’ultimo stipendio sotto forma di rendita vitalizia. Si potrebbe optare anche per un riscatto fino alla metà di quello che è stato versato e il resto può essere convertito in rendita. Oppure, se la somma maturata è bassa si potrebbe riscattare per intero il montante.
- Il fondo pensione inoltre ha una agevolazione sul capital gain che a differenza dei fondi comuni non viene tassato al 26% ma al 20%, mentre le prestazioni sono tassate dal 15% fino a un minimo del 9%.
Fondo Pensione: quanto dura?
Insomma, tutto propende per i fondi pensione che ricordiamolo non possono essere riscattati prima della pensione.
Solo in alcuni casi possiamo chiedere riscatti totali o parziali – perdita di lavoro, chiusura della partita Iva, invalidità permanente fino a 2/3, ristrutturazione o acquisto prima casa, gravi problemi di salute – ma l’idea dovrebbe essere quella di lasciar durare il fondo pensione fino a che non si siano maturati i diritti alla pensione, le altre necessità andrebbero risolte con strumenti più di breve termine che se da un lato non offrono agevolazioni fiscali, possono essere venduti in ogni momento del ciclo della vita e dei bisogni degli investitori.
Ecco perché conviene non mettere l’intero risparmio nei fondi pensione ed ecco perché, ancora una volta, conviene creare un portafoglio equilibrato. Come abbiamo già raccontato in questo articolo.