I lavoratori autonomi professionisti sappiamo bene che hanno un carico di oneri, scadenze, versamenti e contribuzioni previdenziali a cui devono prestare molta attenzione durante l’annualità della loro attività. Spesso proprio a casa di tale carico, diventa difficoltoso procedere al pagamento delle spese, specialmente in questo ultimo periodo flagellato dall’emergenza pandemica. Il Covid-19 ha messo l’economia mondiale in ginocchio, riservando alle figure autonome e professionali, una prospettiva resa ancora più critica in assenza di importanti esoneri fiscali, previdenziali.
Lavoratori autonomi e professionisti: arriva l’esonero dei contributi anno 2021
La firma apposta sull’ultimo Decreto Sostegni, finalmente rende attuative tutta una serie di agevolazioni che sono state formulate con la Legge di Bilancio 2021. In questi giorni si è fatta chiarezza sulle categorie di lavoratori autonomi e professionisti, che si vedranno sollevati dal versamento dei contributi previdenziali. Un aiuto molto importante che permette di avere una boccata d’ossigeno, tra le tante scadenze, e gli oneri previsti.
Tale innovazione va a toccare non solo coloro che risultano essere inscritti all’INPS, ma anche i beneficiari delle casse previdenziali private.
Sarà quindi bene fare chiarezza andando ad analizzare i punti in cui si evidenziano i beneficiali dell’esonero dei contributi previdenziali, come da quanto enunciato dalla Legge di Bilancio 2021.
Ecco le categorie esonerate, e i requisiti
Quello che è stato spesso definito l’anno bianco fiscale a causa dei mancati incassi, vedrà l’esonero degli obblighi contributivi per:
- Infermieri, medici professionisti e operatori nel settore sanitario come da L.3/2008
- Lavoratori regolarmente presenti nelle gestioni dell’AGO alla gestione separata come da art.2 comma 26 della legge n. 335 del 1995 e che per la dichiarazione dei redditi di attengono alle disposizioni secondo art.53 comma 1 del d.P.R. n.917 del 1986
- Professionisti regolarmente iscritti agli enti di previdenza e assistenza obbligatori, come decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103
Queste tipologie di lavoratori, potranno andare a beneficiare dell’esenzione del versamento contributivo, se in possesso dei requisiti richiesti di seguito:
- Avere un reddito non superiore a €50 mila
- Avere registrato un calo del proprio fatturato, o corrispettivi, che si configuri nella misura del –33% nel 2020, rispetto all’anno precedente (2019)
Dai palazzi governativi arriva la notizia che sarebbero già in arrivo nuovi ristori rivolti sia ai professionisti, che ai lavoratori autonomi. Tali integrazioni economiche sarebbero svincolate da codici Ateco, o dalle restrizioni in essere in ambito regionale. Si attende pertanto il nuovo scostamento di bilancio operato dal Consiglio dei Ministri, di cui sarà poi necessaria l’approvazione in Parlamento.
Ne andrebbero a beneficiare pe Partite Iva, ISCRO e tutte quelle categorie di professionisti e lavoratori autonomi che ad oggi non sono stati ancora coinvolti in sgravi e agevolazioni. Lo stanziamento necessario a tali supporti si attesterebbe sull’ordine di €1.5 miliardi. Tale importo andrebbe ad agevolare enormemente il processo di azzeramento dei versamenti contributivi minimi a carico di autonomi e professionisti, che versano in difficoltà a causa dell’allarme pandemico Covid-19.
Resta molto difficile la ripartenza per coloro che devono far fronte a tutta una serie di adempimenti fiscali, e al momento viaggiano con dei ritmi di incasso molto rallentati, e in alcuni casi in totale paralisi. La ripresa economica del Paese sappiamo bene tutti che non potrà avvenire in tempi rapidissimi, andandosi a riposizionare ai livelli a cui siamo stati abituati.