Lo Smart working non uscirà velocemente dalle giornate di moltissimi lavoratori. Come si ventilava è arrivata la proroga dello stato di emergenza con il Governo Draghi. Sta prendendo corpo sempre più una proroga a dopo l’estate per il lavoro agile emergenziale.
Smart working, croce e delizia per i lavoratori italiani, vedrà molto probabilmente un proseguo, sia nella Pubblica Amministrazione che nel settore privato. Si ventila sempre più un allungamento dei termini di scadenza, per il settore privato, a dopo l’estate.
Smart Working, nuovi incentivi per le aziende
Smart Working ancora alla ribalta dopo che il Governo Draghi si è pronunciato sulla proroga dello stato di emergenza. Se da una parte la pandemia ancora in corso ne costringe a prolungarne fino al prossimo 31 luglio la data, dall’altra è conseguenziale che il lavoro agile abbia un suo naturale prosieguo.
Da Palazzo Chigi trapelano indiscrezioni secondo cui lo smart working potrebbe essere esteso sino al prossimo 30 settembre. Sarebbe stato lo stesso ministro del lavoro Orlando a far ben intendere le intenzioni del Governo in materia di telelavoro. Durante un suo incontro con le parti sociali in merito anche al lavoro emergenziale a distanza, sarebbe stato lo stesso Orlando a non escludere una possibile entrata in gioco di incentivi, da rivolgere alle Aziende.
Queste potranno accedere a contributi nel caso che opteranno per la prosecuzione di tale modalità lavorativa. Il ministro si sarebbe inoltre così espresso al riguardo: “Il ritorno alla disciplina ordinaria dovrà avvenire riflettendo su punti di forza e di debolezza che sono emersi durante questo lungo periodo di sperimentazione di lavoro agile emergenziale.” Orlando ha poi aggiunto In vista della definizione di una normativa post emergenza, o comunque di un suo superamento, credo sia utile riflettere su come si ’plana’ sul ritorno alla normalità.”
Nel caso in cui dovesse sfumare tale eventualità, già a partire dal prossimo 1°agosto tornerebbe attuativa la Legge n,81 del 2017 in cui viene enunciata la sottoscrizione di un preciso accordo azienda/lavoratore, a definizione della modalità di lavoro a distanza.
Le connessioni telefoniche più performanti, e le abitudini acquisite durante i mesi dell’emergenza Covid, hanno abituato gran parte dei lavoratori italiani ad operare in modalità differente da quella tradizionale.
Proroga a settembre 2021?
La possibilità che venga formulata una proroga da parte del Governo in materia della regolamentazione dello smart working, prende sempre più forma. Dopo aver avuto conferma che lo smart working non lascia affatto le Pubbliche Amministrazioni, ora si attendono regolamentazioni per il privato.
Sarebbe la strada più semplice da perseguire che consentirebbe con tempi e modalità adeguate, la formulazione di una nuova normativa dedicata. Da un lato le aziende avranno il tempo necessario per poter ristabilire i propri cicli lavorativi, contando su una progressiva vaccinazione e immunità sul territorio. La proroga al prossimo 30 settembre sarebbe un giusto compromesso da parte dello Stato. Infatti si andrebbe così a contrappone alla proposta avanzata dai sindacati, che invocavano già la data del 31 dicembre prossimo.
Con la possibile implicazione dello smart working prorogato, i datori di lavoro potranno contare su delle mirate disposizioni fiscali/ governative. Le stesse potranno essere messe a punto, con le dovute tempistiche e aggiustamenti.