Quando si ha diritto alla disoccupazione?
La disoccupazione è prevista solo su licenziamento: non viene normalmente riconosciuta quando c’è la dimissione volontaria o quando la cessazione del rapporto di lavoro con l’azienda avviene su iniziativa concorde del datore di lavoro e del dipendente.
L’eccezione riguarda le neo mamme che possono fare domanda Naspi anche se si sono dimesse dal lavoro volontariamente in quanto desiderano accudire il figlio.
Cosa serve per prendere la disoccupazione?
L’indennità di disoccupazione è si ottiene solo nei seguenti casi:
- Licenziamento involontario
- Scadenza di contratto a termine
- Dimissioni per giusta causa.
- Licenziamento volontario per accudire il neonato
Come avere la disoccupazione se mi licenzio?
Se ti licenzi, non potrai fare richiesta della Naspi, ad eccezione delle dimissioni per giusta causa o se si è in stato di gravidanza o si ha un figlio di età inferiore a un anno.
L’indennità di disoccupazione della neo mamma che abbandona il posto di lavoro
Per la neo mamma è molto difficile incrociare le esigenze lavorative e quelle famigliari nell’arco di una giornata. Il problema è sicuramente più risentito durante i primi mesi di vita del bebè. In alcuni casi la neo mamma riesce ad ottenere il lavoro part-time, cercando di incrociare le esigenze lavorative con quelle richieste da neonato e appoggiarsi all’aiuto di una baby-sitter o di un asilo nido. Ma non sempre le cose
La verità è che un bimbo di pochissimi mesi di vita richiede un grande sforzo genitoriale e molte attenzioni. Alcune famiglie possono contare sull’aiuto dei nonni che si prodigano nella cura del nipote quando la mamma è al lavoro, in altri casi per motivi disparati la lavoratrice è costretta a fare richiesta di dimissioni una volta terminato il congedo obbligatorio, facoltativo, ferie e permessi.
Per questo motivo si è deciso di andare incontro alle esigenze delle neo mamme che purtroppo hanno dovuto prendere la decisione di abbandonare il proprio posto di lavoro volontariamente. E’possibile fare domanda della Naspi se si rientra in questo caso specifico. Ma la domanda deve essere presentata in un periodo temporale ben preciso.
Naspi per dimissioni volontare: quando richiederla?
La neomamma che ha diritto alla Naspi si deve dimettere nel periodo compreso tra l’inizio della gravidanza e non oltre il primo compleanno del bambino. La neo mamma nonostante sia dimissionaria, deve dimostrare di impegnarsi attivamente per cercare un nuovo posto di lavoro fornendo una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e rispettando tutti gli obblighi che discendono dalla sottoscrizione del patto di servizio.
Come si fa a dare le dimissioni?
Normalmente per generare la domanda di dimissioni bisogna accedere al sito del Ministero del lavoro: www.lavoro.gov.it per trasmettere in modo corretto le dimissioni. Cercare la pagina dedicata e aprire il form on-line e immettere i dati relativi alla comunicazione di dimissioni o di revoca; infine bisogna inviare il modello compilato.
Per quanto concerne invece la sfera della neo mamme tutte coloro che decidono di intraprendere la via delle dimissioni lavorative devono, entro il primo anno di vita del figlio, rassegnare le dimissioni in forma tutelata e devono essere svolte tramite l’ufficio dell’Ispettorato del Lavoro e deve essere convalidata.
La neo mamma quindi non è tenuta a usare la tradizionale procedura telematica. Questo meccanismo è nato al fine di tutelare le donne che spesso vengono esortate ad abbandonare il posto.
Quanto tempo prima si devono dare le dimissioni?
In caso di licenziamento, per il rapporto di lavoro con impegno superiore a 24 ore settimanali il preavviso dovrà essere:
- 15 giorni di calendario, fino a cinque anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro;
- 30 giorni di calendario, oltre i cinque anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro.
Ad ogni modo è bene leggere il contratto di lavoro che descrive la clausola in caso di licenziamento o dimissioni.
Ancora una volta per le neo mamme, vi è una tutela, chi decide di dimettersi nel periodo di tutela non è tenuta a dare al proprio datore di lavoro il preavviso.
Cosa comporta dare le dimissioni?
Se il lavoratore decide di non rispettare nei dettagli gli accordi presi con il datore di lavoro e previsti sul contratto riguardanti i termini per il preavviso di dimissioni, il datore di lavoro potrà decidere di trattenere dalle sue spettanze finali un importo pari alla retribuzione percepita durante il preavviso non rispettato (cosiddetta indennità sostitutiva del preavviso).
Come dare le dimissioni 2021?
È possibile fare richiesta di dimissioni online attraverso il portale Cliclavoro.gov inserendo il proprio PIN INPS, procedendo in totale autonomia tramite l’uso di un device collegato a internet.