Pensioni: il piano Brunetta per dipendenti pubblici,scivolo con incentivi

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Uomo anziano lavora in ufficio prima della pensione

Il Governo Draghi, in vista della necessità di ricevere dalla Commissione Europea i finanziamenti del recovery plan, ha iniziato a lavorare sulla riforma della Pubblica Amministrazione, che prevede novità riguardanti il piano pensioni, con l’arrivo di uno scivolo che porterebbe ad un anticipo dell’età pensionabile fino a 5 anni.

Questa è l’ipotesi lanciata dal neo Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, con la presentazione di una relazione al vaglio delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro in Senato, il cui scopo è quello di agevolare il cambio generazionale all’interno del settore della PA.

Si calcola che solo il 2,9% dei dipendenti pubblici sia al di sotto dei 30 anni, mentre l’età media del resto dei dipendenti è attorno ai 50/60 anni. Nei prossimi anni sono previste circa 300 mila uscite di dipendenti pubblici che andranno in pensione, contro i 190 mila dell’ultimo biennio. Stando a questa situazione, tra qualche anno ci si potrebbe ritrovare con un numero di pensionati ex dipendenti pubblici decisamente più elevato rispetto a quelli in servizio.

Cosa prevede il piano Brunetta per le pensioni

Il piano Brunetta, prevede dunque uno scivolo con incentivi all’esodo, riguardante le pensioni dei dipendenti pubblici più anziani, e quindi prossimi al pensionamento, non più motivati, o che presentino una professionalità inadeguata rispetto all’innovazione tecnologica.

L’obiettivo è quello di creare nuove assunzioni con figure più giovani, offrendo quindi opportunità di lavoro alle nuove generazioni, e contribuendo ad aumentare il numero dei laureati, con maggiore professionalità e idoneità alle esigenze dell’amministrazione. Si punta in particolar modo alla formazione, alla digitalizzazione e all’utilizzo dello smart working.

Quali sono le altre ipotesi di riforma sulle pensioni

Tra i vari argomenti riguardanti le pensioni, di cui comunque non sono ancora noti tutti i dettagli, si parla di come affrontare la questione della Quota 100, con la quale per accedere alla pensione occorrono 62 anni d’età 38 anni di contributi, e la cui scadenza è prevista per la fine dell’anno 2021.

In seguito alla fine della Quota 100 si andrà a creare lo scalone di 5 anni sulla pensione di vecchiaia, attualmente ferma ai 67 anni d’età. Ultimamente è inoltre, per tutti coloro che svolgono lavori usuranti, è stata avanzata l’ipotesi di Quota 92, ovvero pensioni a 62 anni d’età con 30 anni di contributi.

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