Cartella esattoriale: è possibile fare ricorso anche dopo aver pagato? Dal 1 ottobre 2020, sì, grazie a una sentenza della Corte di Cassazione.
Buone notizie per i contribuenti. Dal 1 ottobre 2020, infatti, è possibile fare ricorso anche dopo il pagamento di una cartella esattoriale. A stabilirlo, la Cassazione con sentenza n. 20962, secondo la quale il pagamento per evitare un pignoramento non costituirebbe ammissione di debito. Di conseguenza, da questo mese sarà possibile fare ricorso al giudice anche a seguito del pagamento.
Pagare una cartella esattoriale per evitare conseguenze, non costituisce ammissione di debito
La decisione della Corte è basata sul semplice assunto che pagare un debito per evitare scomode conseguenze, come un eventuale pignoramento, la cessione del quinto dello stipendio, il blocco del conto corrente o un’ipoteca, non costituisce ammissione di debito.
Infatti, i tempi per un ricorso in Italia sono molto lunghi e, in alcuni casi, possono trascorrere addirittura anni prima che una controversia giunga alla fine. Di conseguenza, il contribuente che paga immediatamente la cartella esattoriale, pur non ritenendo di essere reo, lo fa principalmente per evitare ulteriori conseguenze.
Cassazione: “Trattasi di comportamento che può fondarsi anche sulla mera volontà di evitare le eventuali ulteriori spese del procedimento espropriativo“.
Si legge nella sentenza: “Il principio della inidoneità del pagamento non spontaneo (bensì coatto) a provocare la cessazione della materia del contendere è, del resto, speculare al principio, anch’esso affermato da questa Corte, della sussistenza dell’interesse dell’Ufficio alla controversia in caso di sgravio di una cartella di pagamento in seguito a una sentenza favorevole al contribuente, in quanto trattasi di comportamento che può fondarsi anche sulla mera volontà di evitare le eventuali ulteriori spese del procedimento espropriativo“.
Di conseguenza, “il ricorso è fondato“. Per questo motivo, se d’ora in poi si pagherà una cartella esattoriale, pur non concordando con quanto stabilito dal fisco, sarà possibile fare ricorso purché non siano trascorsi i tempi di impugnazione.