Favore per la proposta di Ruffini, Agenzia delle Entrate. Partita Iva: dal 2021 addio saldi e acconti. Entra in vigore un sistema basato sui flussi di cassa. Ecco perché si pagherà il giusto.
Partita Iva: dal 2021 addio saldi e acconti. Chi ha una Partita Iva lo sa: il sistema acconti e saldi è una vera fonte di stress, oltre che un problema di liquidità. Sembra esserne consapevole Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha proposto (con successo) una sorta di cash flow tax. Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore con la nuova Legge di Bilancio. Così, nel 2021 oltre 4 milioni di Partite Iva potranno dire addio ad acconti e saldi.
Il sistema attuale con saldi e acconti per l’anno d’imposta successivo. Previsioni spesso fallimentari che generano debiti e crediti senza vie d’uscita.
Il sistema attuale di regolamentazione delle Partite Iva prevede una tassazione basata su saldi per l’anno di imposta corrente e acconti per l’anno d’imposta successivo (quindi, l’anno solare in corso).
Ovviamente, il sistema di acconti e saldi non può essere preciso sino all’ultimo centesimo: non è possibile, infatti, prevedere esattamente il totale del fatturato di un anno ancora in corso. Per alcune attività, la previsione è più semplice, perché soggette a minime oscillazioni, mentre altre attività sono sottoposte a variazioni di grande impatto. Questo comporta un costante stato di “debito o credito” nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Non solo problemi per le Partite Iva. La stessa Agenzia delle Entrate, a causa del sistema acconti – saldi, si trova a gestire pesanti oscillazioni dei flussi di cassa durante l’anno.
Partita Iva: dal 2021 addio saldi e acconti. Un sistema rinnovato basato sul flusso di cassa
Questi i motivi alla base della proposta di Ruffini e dell’appoggio immediatamente ricevuto. La proposta consiste nel calcolo delle imposte, effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, sulla base di quanto effettivamente incassato nell’anno di imposta in corso, senza saldi o acconti per l’anno successivo. Il pagamento dovrebbe avvenire a rate, con prelievi mensili o, al massimo, trimestrali, direttamente dal conto corrente.
Il contribuente, in questo modo, dovrebbe semplicemente verificare la correttezza dei dati.
Una proposta accolta con favore. Castelli: “si pagheranno le tasse solo su quanto già effettivamente guadagnato“.
“In questo modo non ci si dovrà più preoccupare di accantonare una somma per le imposte dell’anno successivo che ancora non si sa come andrà, ma si pagheranno le tasse solo su quanto già effettivamente guadagnato. Il progetto prevede il passaggio a un sistema di pagamento basato sugli incassi e le spese effettive. Un metodo di cassa, insomma“, ha dichiarto il viceministro Laura Castelli.