INPS – ex Inpdad: Cosa fare se l’INPS non risponde ai cittadini?

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L’INPS è obbligata a rispondere ai cittadini? C’è un tempo massimo per ricevere la risposta da parte dell’INPS?  Cosa fare se non risponde e quali sono i diritti dei cittadini.

Quale iter seguire quando l’INPS ( o ex-INPDAP) non risponde? Quali sonoi consigli che è meglio attuare?

L’INPS  è un amministrazione pubblica e come tale la legge attraverso l’articolo n. 241 del 1990  obbliga tutte le istituzioni pubbliche ad agire secondo il ruolo di imparzialità, efficienza e trasparenza nei confronti dei cittadini italiani e stranieri.

Gli enti pubblici, la quale rientra l’INPS e INPDAD, si muovo attraverso degli iter prestabiliti dalla dirigenza pubblica.  Il cittadino quindi non potrà fare diversamente se non adeguandosi agli iter previsti,  conformandosi quindi sulle procedure da seguire  entro al quale l’amministrazione agisce, come ad esempio l’apposita documentazione cartacea o web e le relative tempistiche.

Ovvero ciò significa che tutti i procedimenti pendenti realizzati per la pubblica amministrazione e per L’INPS dovranno indicare specificatamente, data e durata massima e il referente che ha preso in carico il procedimento. Nei casi in cui tali date non dovessero essere specificate si prende come riferimento perentorio il termine di 30 giorni.

Purtroppo i fascicoli sono parecchi, quindi potrebbe capitare malauguratamente che subiscano dei ritardi per cause esterne come documentazioni non ben compilate, con errori o incomplete.

In tal caso l’INPS è tenuta comunque a rispondere entro i termini e lo sforamento dei tempi per motivi tecnici non è giustificabile, quindi la persona incaricata deve informare durante il periodo che i tempi si allungano in quanto ci sono dei problemi procedurali con la documentazione alla quale bisogna apportare delle modifiche.

Il termine  perentorio infatti viene specificato negli attuali regolamenti  con delle diciture con “ a decorrere da”.

Ovviamente tutti i cittadini che contribuiscono i propri contributi all’INPS hanno il diritto a rivolgergersi all’ente per essere messi a corrente sull’avanzamento dei loro procedimenti.

INPS: in quanti giorni è tenuta a rispondere?

L’inps è obbligata a rispondere entro 30 giorni  i motivi per i quali c’è stato un ritardo e ad indicare qualora i tempi giusti per la conclusione degli atti amministrativi.

La domanda può essere redatta e presentata a mano presso gli sportelli INPS della propria zona oppure, se si è impossibilitati si può proseguire inviando una raccomandata A/R .

Normalmente i solleciti ordinari  possono  fornire al cittadino la risposta desiderata. E fortunatamente i tempi di risposta sul sito web dell’INPS sono molto brevi.

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