Coronavirus in Thailandia: economia a rischio

Thailandia

Coronavirus in Thailandia: cambio sempre più basso per salvare il turismo

Da 8 mesi la Thailandia non vedeva un cambio così basso per il suo Baht, che nei giorni scorsi si è attestato a quota 31,30.

Un duro colpo per l’economia thailandese che attendeva per il 2020 un tasso di crescita del pil del 3%, dello 0,5% superiore al 2019. La Banca Centrale, davanti all’emergenza Coronavirus, ha dovuto attivare manovre straordinarie come il taglio dei tassi dello 0,25% per evitare che l’economia asiatica si affossi, in previsione di un forte calo del turismo.

Bangkok chiuderà le frontiere?

Thailandia e Giappone, risultano, infatti, le nazioni più esposte al Coronavirus dopo la Cina. Prevedibile, quindi, un concreto calo del turismo, che pesa sul pil nazionale oltre il 22%.

L’Autorità per il Turismo della Thailandia ha calcolato un impatto attorno allo 0,3%, ma lo scenario potrebbe essere ben peggiore, nel caso in cui le autorità di Bangkok decidessero di chiudere le frontiere anche agli stranieri provenienti dalla Cina o da poco stati nel paese. Una situazione critica che si inserisce in una fase di rallentamento dell’economia thailandese che, nell’ultimo trimestre 2019, era cresciuta solo dello 0,1%.

Thailandia: rallentamento della crescita

Inutile girarci attorno: ormai l’economia cinese si è quasi completamente arrestata. Ikea, General Motors, Samsung e altre grandi case internazionali hanno interrotto le produzioni, causando un rallentamento della crescita dell’economia cinese stimato attorno al -3%. Un rallentamento che, per effetto domino, causerebbe un’importante frenata dell’economia globale, che passerebbe dal 3,3% all’1,8%.

Considerando che le esportazioni della Thailandia verso la Cina incidono per oltre un quinto del pil e verso l’Asia, complessivamente, per il 55%, la borsa di Bangkok deve sperare che queste economie resistano alla grande sfida Coronavirus.

Articoli Correlati