Alphabet perde il 2,5% in borsa dopo che Google svela i risultati 2019 di YouTube
Chi avrebbe mai detto che la politica di trasparenza voluta da Sundar Pichai avrebbe minacciato l’americana Alphabet? Così quando Google svela i risultati 2019 di YouTube, sorprendente è stata la reazione del mercato.
Non sempre la trasparenza paga o, quanto meno, non subito: questa è la lezione appresa dal colosso americano che ha acquistato YouTube nel 2006 per 1,65 miliardi di dollari. Allora la piattaforma contava solo 65 dipendenti ed era ben lontana dal fatturato odierno.
YouTube vola, ma gli investitori sono delusi
Sundar Pichai, già amministratore delegato e ora Ceo Alphabet, ha da poco resi noti i dati finanziari della popolare piattaforma di video sharing. I ricavi pubblicitari nel 2019, infatti, sono stati pari a 15,15 miliardi Usd, registrando un +36,5% rispetto al 2018, incidendo per il 10% sull’intero fatturato del colosso Alphabet.
Ciononostante il mercato ha chiuso con un calo del 2,5%, portando livello di capitalizzazione sotto i 1.000 miliardi. Perché tanta preoccupazione? In realtà, non si tratta di dati tanto allarmanti, quanto “negativamente sorprendenti” a causa delle ben più elevate aspettative degli investitori che stimavano ricavi attorno ai 20 miliardi Usd. Anche sommando i 3 miliardi derivanti dagli abbonamenti, siamo ancora ben lontani dalle aspettative del mercato che, di conseguenza, ha reagito con freddezza.
Abbonamenti: Spotify e Apple battono YouTube
Non solo dati finanziari deludenti se confrontati con le aspettative, anche il numero di abbonamenti rivela uno scenario impietoso: YouTube Music e YouTube Premium raggiungono, insieme, soglia 20 milioni di utenti paganti, contro i 50 milioni di Apple Music e i 113 milioni di Spotify.
Dopo anni di dati presunti, scenari immaginari e poche certezze, ecco che è arrivato il momento del confronto con la realtà. Un confronto per nulla preoccupante e, ne siamo certi, Alphabet si riprenderà ben presto, grazie al suo business in costante crescita.