Aumenta la tassa sulla fortuna: ecco come lo Stato intende incassare
Attenzione alla Dea Bendata: se vi bacia è una gioia, ma dovrete versare molto di più all’Erario. Ebbene sì: lo Stato ha deciso di aumentare la cosiddetta tassa sulla fortuna.
Cosa è la tassa sulla fortuna?
Intanto partiamo dai fondamentali: questa imposizione fiscale è ciò che il cittadino deve all’Erario in caso di una vincita. A causa di alcuni equilibri di bilancio, questa tassa verrà aumentata per coprire i buchi creati dalla non applicazione delle tasse sullo zucchero e sulla plastica.
Cosa cambia dal 2020?
Dal prossimo anno cambieranno molte cose per tutti i cittadini che tentano la fortuna e vincono qualche somma di denaro.
Il Governo ha infatti deciso di intervenire nella legge di bilancio dopo le modifiche già fatte dal decreto fiscale: l’Erario si aspetta di incassare 308 milioni di euro.
Cosa colpisce questa tassa?
Colpisce tutto ciò che ha a che fare con i giochi e il denaro: il Lotto, il Superenalotto, il Gratta e vinci, ma anche le slot e le videolottery.
Quanto si pagherà?
In breve, il cittadino dovrà versare allo Stato il 20% in linea generale a partire dalle vincite superiori alle 200 euro. Vengono colpite, dunque, anche le vincite molto piccole.
Gratta e vinci, lotterie istantanee: come funziona la tassa?
Per le lotterie istantanee, i giochi numerici e le lotterie a estrazione immediata, tutto partirà dal primo marzo 2020. Si pagherà il 20% della vincita, ma a partire da quelle che superano i 500 euro.
Videolottery: cosa cambia?
I cambiamenti non riguardano solo i gratta e vinci e le lotterie, ma anche le cosiddette “macchinette”.
Dal prossimo anno, per videolottery e slot si pagherà il 23,85% di tassa e dal 2021 si passerà al 24% della vincita. La stangata tocca anche le newslot, benché sia nettamente inferiore: l’aliquota è fissata nel 2020 all’8,50%, mentre nel 2021 salirà all’8,60%.