Investimenti ridotto al minimo, forte gap occupazionale tra Nord e sud, e il reddito di cittadinanza non aiuta a migliorare la situazione lavorativa del meridione.
Il fenomeno dei cervelli in fuga è sempre più sentito in Italia, soprattutto nel sud. La maggior parte degli italiani che si recano all’estero sono i neolaureati che spesso vengono selezionati da aziende straniere.
Lavoro nel Sud Italia: date allarmanti dei giovani cervelli in fuga
Il Sud Italia soffre maggiormente la fuga dei giovani laureati che si recano all’estero per la ricerca di un posto di lavoro. Nel 2019 è troppo alto il tasso di coloro che purtroppo non tornano più nella terra di origine. I dati pubblicati da Svimez 2019 rispecchiano una situazione allarmante, circa 2.015 mila giovani hanno abbandonato il meridione nel 2018, sono state contate circa 236.000 pendolari e 179.000 persone si sono recate invece in città italiane del Nord.
Reddito di cittadinanza e lavoro: allontana l’obiettivo di far lavorare i giovani
Il rapporto di Svimez 2019 trattano anche il tema del reddito di cittadinanza che invece che contribuire ad aiutare il mondo del lavoro, ha di fatto allontanato i giovani dallo stesso.
Il reddito di cittadinanza inizialmente era nato con l’obiettivo di chiamare i giovani ad essere attivi nel mondo del mercato del lavoro ma, purtroppo non è stato così. Infine il rapporto sottolinea come, nonostante il Nord-Italia sia la locomotiva del paese, è comunque una regione economica che sta soffrendo la competizione con i paesi del nord-est Europa.
Il dato relativo al Gap del calo occupazionale che si è creato tra il centro Nord e il sud Italia ha visto un aumento del 21,6% rispetto al passato, il che significa che per raggiungere un dato positivo nel sud Italia nel mercato del lavoro dovrebbero nascere circa 3 milioni di posti di lavoro. La stagnazione economica che sta vivendo il nostro paese è un grosso problema in quanto non ci sono più importanti investimenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni.