L’Italia è in recessione? Per Moody’s, che taglia le stime di crescita, sì. Per la Borsa Italiana e i mercati finanziari, che vedono lo spread sotto i 200 punti base, no.
Per Moody’s, l’Italia è in recessione. L’agenzia di rating ritiene che l’Italia continui quel percorso di recessione iniziato alla fine del 2018, quando ci sono stati due trimestri consecutivi di crescita negativa.
Nei primi tre mesi del 2019, il PIL è salito solo dello 0,1%, mentre nei 3 mesi successivi non c’è stata assolutamente crescita. A questo si deve aggiungere la situazione della Brexit e soprattutto la situazione della Germania, che è il primo Paese dove esportiamo.
La crisi di governo ha quindi convinto Moody’s a tagliare le stime di crescita per l’Italia, guardando anche la Outlook economica generale. Secondo le visioni più rosee degli analisti, l’Italia non avrà un PIL con una crescita superiore dello 0,4%, almeno per quanto riguarda il 2019. Per il 2020, invece, l’economia non dovrebbe essere in grado di salire oltre lo 0,5%.
Secondo Moody’s, più che ha una recessione vera e propria come quella che portò la crisi del 2008, in Italia c’è un rallentamento costante.
Questo dipende da condizioni finanziarie meno favorevoli e dall’incertezza persistente, soprattutto per quanto riguarda il governo e i mercati. Questa incertezza è causata anche dal fatto che i Paesi dell’Eurozona stanno subendo tutti un rallentamento molto importante.
La questione tedesca resta ancora al centro dell’economia italiana: aziende del lusso e non solo devono esportare i propri prodotti in questo Paese, quindi, se rallenta, anche le aziende italiane fornitrici ne risentono.
Borsa in positivo
Nel frattempo, dopo il discorso di Mattarella, lo spread, ovvero il differenziale tra i titoli di Stato italiani a 10 anni e quelli tedeschi è di 196,90 punti base. La borsa italiana si è aperta in positivo con rialzi superiori allo 0,6%, soprattutto nel comparto bancario.
Il FTSE MIB scende dello 0,15%,a 20816,50 punti.