Quando si sente parlare di PIP si fa riferimento al Piano Individuale Pensionistico. Si tratta, in altre parole, si una sorta di previdenza integrativa e complementare di tipo privato. La istituiscono le imprese di assicurazione e si rende disponibile per i lavoratori. Si possono paragonare a un fondo pensione, ma hanno comunque delle differenze. I PIP infatti sono un prodotto assicurativo. Danno accesso a un determinato investimento sia ai dipendenti, grazie al trattamento di fine rapporto, sia agli autonomi o chi non ha nessun rapporto lavorativo vigente. Coloro che decidono di accedere ai PIP e hanno aderito per un periodo superiore ai 5 anni, nel momento in cui accedono alla pensione avranno un capitale in forma di rendita.
PIP: cos’è e significato
Il termine PIP è l’acronimo di Piano Individuale Pensionistico e rappresenta un modo per chi decide di contare su un’entrata economica al mese cospicua. Questo però soltanto che si ha diritto ad accedere alla pensione. I PIP si possono anche paragonare a dei fondi pensione, sia quelli aperti che chiusi. La differenza che intercorre tra le due soluzioni è che i primi si emettono tramite una società di assicurazione. Hanno invece in comune il fatto che si gestiscono grazie a un patrimonio separato e autonomo. Il fine principale è quello di consentire ai risparmiatori che si iscrivono di avere un profitto nel lungo termine e, quindi, di ripagarli. Il Piano Individuale Pensionistico funziona in maniera ben dettagliata. Bisogna infatti seguire ciò che stabilisce un regolamento che si trova all’interno di ciascun fondo pensionistico. Questo va a stabilire tutti i dettagli, a partire da quando è stato costituito, per passare agli importi dei contributi che deve versare il risparmiatore. Ancora, si parla di modi con cui calcolare la rendita o le tipologie di investimento che si farà tramite il fondo PIP. Del documento, poi, si definisce in modo dettagliato qual è l’identità di colui o colei che gestisce il fondo. Sono scritte anche le responsabilità dello stesso, oltre che i diritti e i doveri che si hanno nei confronti dei vari Piani Individuali Pensionistici.
PIP: quali sono le tipologie
Di PIP non ce n’è uno soltanto, ma esistono diverse tipologie. Si possono distinguere tra di loro per il contratto che si stipula prima ancora di aderire al Piano Individuale Pensionistico. Questo sta ad indicare al risparmiatore che genere di investimento assicurativo si applicherà per riuscire a generare profitto. Nello specifico, si può fare un PIP con un’assicurazione sulla vita. In questo caso, i profitti inerenti al al fondo sono legati da almeno una gestione interna dell’impresa di assicurazione a cui ci si rivolge. Il Piano Individuale Pensionistico con le polizze di tipo unit linked consente a un privato di avere almeno un fondo che appartengono alla medesima società di assicurazioni. Serve un contratto di 3° ramo per poter valutare in che posizione si trova il risparmiatore. Si valuta la quota totale del privato il quale si riferisce anche a più di un fondo della società. Bisogna anche tenere in considerazione il fatto che certi PIP consentono di restituire, in modo differente, la rivalutazione del risparmiatore e della sua posizione attuale. In altre parole, la si ricalcola in base a quanto si stabilisce nei contratti sia del ramo I che del III.