Il prossimo anno, il 2023, sarà decisivo per Bce e banche. È infatti vero che si avrà un controllo più stretto su tutti gli istituti bancari d’Europa da parte dell’Eutotower. Detto in altre parole, dal prossimo anno la Banca centrale europea avrà il compito di aumentare i sistemi di vigilanza sulla maniera con cui le diverse banche compiono determinate attività. Si tratta della gestione del rischio di credito e della diversificazione dei finanziamenti.
La Bce lo ha annunciato pubblicamente e ha quindi delineato le priorità da tenere in considerazione per il prossimo anno. Intanto, in tutta l’Eurozona si preannuncia una quasi certa recessione e, per questo, è necessario pensare a come fronteggiare l’aumento del costo di debito. I 19 Paesi membri stanno affrontando il blocco valutario nello stesso momento in cui bisogna tenere in conto anche l’inflazione a doppia cifra. Come se non bastasse, l’economia, che nel primo trimestre 2022 sembrava starsi riprendendo, ha invece subito una battuta d’arresto. Ecco che la Bce si è ritrovata costretta a limitare le condizione per i finanziamenti, sebbene questa mossa vada ad aggravare la prospettiva di crescita.
Bce e banche: motivi dell’inasprimento
La Bce ha il compito di supervisionare oltre cento grandi banche europee. Da poco ha dichiarato che il suo compito sarà quello di svolgere con attenzione maggiore il compito di esaminare tutto gli istituti di credito. Soprattutto, quelli che si sono esposti ai settori più volatili e vulnerabili. Tra questi, il settore energetico e le varie attività che hanno a che fare con immobili e mutui residenziali. Stando a quanto dichiarato dalla Banca centrale europea, se i tassi di interesse sono più alti, se dovesse arrivare la recessioni e nel momento in cui la prospettiva di crescita è fiacca, allora oscilla anche la capacità di servizio da parte del debito di chi possiede un mutuo. O, per lo meno, ciò riguarda il futuro prossimo. Stando a una revisione recente, la Bce ha anche confermato il fatto che ci sia poco controllo sul monitoraggio di rischio delle varie banche. Nello specifico, si tiene troppo poco in considerazione la questione dei prestiti e della classifica di tutti i mutuatari che si trovano in difficoltà in questo momento.
Bce e banche vulnerabili e volatili
La situazione appena descritta porta a una vulnerabilità delle banche legata sopratutto a determinati mercati immobiliari. Il riferimento specifico va agli immobili residenziali a causa dell’andamento dei prezzi che si osserva durante questi ultimi anni. Sono queste le ragioni per cui Francoforte deciderà di condurre delle revisioni più centrate, così da essere in grado di incoraggiare un riconoscimento delle perdite dei crediti più tempestivo ed equo. Questo grazie a maggiori accantonamenti.
La Bce è particolarmente preoccupata per come sta andando il mercato del settore immobiliare commerciale che ultimamente è sotto stress a causa dell’aumento dei tassi di interesse, ma non solo. Al momento si assiste anche a una maggiorazione dei costi di indebitamento delle banche e di costruzione. Se si prendono in prestito quasi 2 trilioni di euro da destinare ai finanziamenti pluriennali ed economici della Banca centrale europea, allora gli istituti di credito in Europa devono rendere il capitale a costi molto più elevati. Al momento, hanno restituito una liquidità pari a 800 miliardi di euro.