Il governo Meloni si trova adesso a dover discutere di alcune questioni importanti con l’Unione Europea. Così la leader di Fratelli d’Italia si è trovata a Bruxelles per la sua prima visita istituzionale. In quest’occasione ha incontrato Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione dell’Unione Europea, ma non solo. C’era anche Paolo Gentiloni, commissario dell’Economia, Roberta Metsola, la presidente del Parlamento, e Charles Michel, il presidente del Consiglio. Nella capitale delle istituzioni europee si sono così riunite queste personalità al fine di affrontare le grandi questioni di questo particolare periodo storico. Il fucus principale è stato quello della crisi energetica. Il governo italiano ha reso chiaro il suo obiettivo. Si tratta di applicare quanto prima possibile il nuovo accordo stabilito con il Consiglio europeo per quel che concerne il tetto al prezzo del gas. Si parla anche della riforma del Ttf di Amsterdam e degli stoccaggi comuni, ma si tenta anche di raggiungere una revisione del Pnrr. Così si potranno rimodulare le spese, oltre che aggiungere dei fondi laddove sia possibile. Sebbene a livello mediatico i sorrisi di tutte le parti non sono mai mancati, dietro le quinte le posizioni politiche si rivelano alquanto distanti. Sia il Consiglio che la Commissione Europea non vogliono “uscire fuori dai binari”. Al momento si è raggiunta una mediazione tra i Paesi Europei del Nord e del Sud. Nel frattempo però la Meloni vuole aumentare gli sforzi per imprese e famiglie italiane.
Governo Meloni: cosa richiede all’Unione Europea
Tutte le istituzioni europee hanno visto come positiva la presenza di Giorgia Meloni. Così sarà possibile dare un importante segnale di unione in Europa. Ecco che, fatti alla mano, l’Italia non ha intenzione di uscire dall’Ue. Eppure bisogna anche dire che il nuovo esecutivo di centro destra non ha una grande visione “europeista”, se confrontato con i governi precedenti. Detto questo, ci sono ancora dei dubbi da parte della Commissione Europea per le richieste mosse dall’esecutivo. In particolare, rende perplessa la volontà italiana di applicare nuove misure per il gas, oltre che una richiesta di revisione del Pnrr. Sono state diverse le volte in cui il governo europeo ha spiegato che il Piano si può ritoccare solamente in alcune parti, ma non è possibile stravolgerlo. Per quel che riguarda i fondi, non è possibile andare oltre rispetto a quanto è stato già approvato in precedenza. Ecco che, in altre parole, non si può modificare il piano RePower Eu. In più al momento si stanno escludendo degli interventi simili al Recovery Found, ovvero con dei finanziamenti a fondo perduto. Lo stesso discorso vale per iniziative che prevedono dei prestiti agevolati come il modello Sure.
Governo Meloni: cosa si può fare in Ue
Il governo Meloni spera ancora che sia possibile avere una possibilità di finanziamento da parte dell’Unione Europea. In realtà la unica cosa da fare sarebbe quella di unire tra di loro il RePower Eu e il Pnrr. In questo modo si andrebbero a spostare la maggior parte dei finanziamenti da un settore verso un altro. Per quanto riguarda invece il tetto al prezzo del gas, la Commissione Europea si sta mobilitando per verificare se effettivamente ci sia la possibilità reale di applicarlo nel vecchio Continente. Per quel che riguarda tutti questi dossier, l’ostacolo più importante è rappresentato sia dalla Germania che da altri paesi del Nord Europa. Questi non hanno interesse a creare dei nuovi fondi da destinare al bilancio comune in Europa.