Il controllo dell’evasione fiscale è un tema sempre attuale. Adesso però il governo Meloni ha deciso di dare grande priorità alla tematica. Per questa ragione la premier di centro destra ha dichiarato che si cambieranno i criteri di valutazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Così, anche i controlli fiscali saranno modificati. Stando a quanto ha dichiarato Giorgia Meloni il 25 ottobre, in occasione del discorso in cui chiedeva la fiducia alla camera, il motto del nuovo governo sarà uno solo. Si tratta del non creare disturbo a chi vuole fare. In realtà però il discorso della nuova premier in carica è stato meno politico di quanto ci si aspettasse. In più non ha dato delle indicazioni pratiche circa le prossime manovre da compiere.
Controllo dell’evasione fiscale: le novità del governo Meloni
La leader di Fratelli d’Italia ha in mente una riforma del Fisco. Questa si baserà su tre punti fondamentali:
- ci saranno meno tasse sia per le famiglie italiane che per le imprese. Così si introdurrà il quoziente familiare per quanto riguarda le famiglie, mentre per le imprese si avrà un intervento doppio sulla flat tax;
- una tregua fiscale, legata alla rottamazione delle cartelle;
- la lotta contro tutti gli evasori fiscali.
In riferimento a quest’ultimo punto, stando al discorso di Giorgia Meloni, si terranno sotto controllo dell’evasione fiscale non solo gli evasori totali, ma anche le grandi frodi legate all’Iva e alle grandi società. Tutto questo sarà accompagnato dalla modifica dei criteri di valutazione che adotterà l’Agenzia delle Entrate. È importante, per la premier, conoscere gli importi che si incassano effettivamente e non tenere in considerazione solamente delle semplici contestazioni, proprio come invece è avvenuto fino ad oggi. Ecco che l’obiettivo dell’esecutivo di centro destra è quello di puntare sul controllo dei grandi evasori. Si darà tregua, invece, alle piccole e medie imprese e a tutti gli esercenti.
Controllo dell’evasione del fisco verso i grandi evasori
Per capire come si modificheranno i criteri di valutazione da parte dell’Agenzia delle Entrate per il controllo dell’evasione fiscale, bisogna aver presente come ha funzionato fino ad ora. Al momento la valutazione tiene meno in conto dei controlli, mentre si concentra su tutti i servizi che erogano verso i contribuenti. Ad esempio, esistono le lettere di compliance che hanno l’obiettivo di un adempimento spontaneo. Oppure, ci sono gli indici di contenzioso, come anche gli incassi per l’effettivo recupero dell’evasione sia fiscale che contributiva. Ad oggi questa somma ammonta a circa 100 miliardi di euro in tutto il territorio italiano. Stando al discorso della premier, la presidente ha dichiarato che le società puntano sempre di più ad avere delle regole certe e chiare, oltre che delle risposte trasparenti e meno burocrazia.
Un modo per venire incontro alle imprese sarà quello di rendere i processi amministrativi più semplici dal punto di vista strutturale e meno regolamentati. Così sarà possibile stimolare gli investimenti, l’economia in generale e la sua crescita in Italia. Secondo Giorgia Meloni, poi, un eccesso normativo potrebbe portare a un aumento di contenziosi, oltre che irregolarità e corruzione. Stando in quest’ottica, la leader di centrodestra sembrerebbe voler chiudere un occhio per quanto riguarda la verifica di Pos e scontrini.