Per ottenere un mutuo non serve solamente avere un’entrata fissa al mese come lo stipendio. Per avere un prestito dalle banche serve infatti avere un certo importo del salario percepito e una determinata tipologia del contratto di lavoro. Le banche hanno infatti bisogno di garanzie, anche se non c’è una regola assoluta per valutare la possibilità o meno di un singolo di richiedere un mutuo. Ogni banca valuta, caso per caso, se la famiglia che vorrebbe un prestito abbia le adeguate garanzie.
Ottenere il mutuo: i rapporti di lavoro consentiti
Intanto, quando una banca deve prendere la decisione se far ottenere un mutuo o meno, tiene in considerazione il tipo di rapporto di lavoro del singolo. Ecco che se una persona guadagna molto, ma ha un contratto a tempo determinato, non è comunque detto che venga dato un prestito. Per questa ragione un lavoratore con uno stipendio da 1.500 euro mensili ha maggiori probabilità di raggiungere l’obiettivo con un contratto a tempo indeterminato. Cosa che invece non accade a chi guadagna il doppio ma ha un diverso rapporto lavorativo. Lo stesso vale per chi si trova in condizione di apprendistato: in questo caso il datore di lavoro potrebbe terminare il rapporto una volta terminato il periodo di tirocinio. Se si esercita una mansione in qualità di autonomo, è assolutamente necessario che la persona abbia una comprovata attività lavorativa solida alle spalle. Certe banche infatti non concedono mutui a chi ha aperto la partita Iva da meno di tre anni.
Ottenere il mutuo: lo stipendio da avere
Come si è detto fin dall’inizio, per ottenere il mutuo non ci sono delle regole fisse. Se ne possono ricavare però alcune generali per orientare il singolo che vuol fare tale richiesta. Intanto, le banche considerano due fattori: qual è l’importo richiesto e quale il piano di restituzione del mutuo. Dopo di che si valuta la rata mensile più gli interessi. Dopo di che si prendono in considerazione i redditi che il richiedente percepisce. Arrivati a questo punto, esiste una regola secondo la quale la rata del mutuo debba essere inferiore al 30% rispetto il reddito a disposizione del richiedente. Anche se non è una regola fissa, è un punto di partenza per decidere se si possono richiedere o meno dei soldi a una banca. Nel pratico, se una persona guadagna 1.500 euro al mese, e si considera il tasso di interesse che oscilla tra l’1,15% e l’1,20% e si attua un piano di restituzione in trent’anni, allora è possibile avere anche 140 mila euro di mutuo. Il tutto con una rata mensile pari a 450 euro.
Ottenere il mutuo con un stipendio basso
Se una persona ha uno stipendio basso, può comunque ottenere il mutuo grazie ad altre garanzie. Per esempio, ci potrebbe essere una fideiussione data da un garante che abbia una solida posizione lavorativa. La questione è anche legata all’andamento del mercato immobiliare che, se si trova in forte crescita, allora si può alzare ulteriormente l’asticella. Questo perché c’è una garanzia maggiore da parte dell’immobile ipotecato. Al contrario invece una banca potrebbe non dare un mutuo se la soglia si abbassa del 30%. Sebbene non esista una regola univoca, in generale si accolgono le richieste in cui la rata del mutuo va dal 25% al 35% del reddito complessivo.