Così come sta accadendo per altri Paesi europei, anche l’Italia si trova a rischio di recessione. Stando ai dati riportati dalla Fitch e da Confcommercio, non si andrà in contro a un futuro economico devastante, ma è stata comunque lanciata l’allerta. Ecco che la Penisola italiana si trova in un limbo, così come il resto del Vecchio Continente, e non si sa ancora bene che cosa bisognerà aspettarsi di qui in avanti. Prima la pandemia e adesso il conflitto tra Russia e Ucraina non hanno certo portato a una situazione economica semplice per famiglie e imprese. Il caro bollette si fa sentire e l’inflazione non accenna ancora ad arrestarsi.
Rischio di recessione per l’Italia: quanto è reale?
Per far fronte al caro vita i cittadini europei dovranno fare delle rinunce e modificare il loro stile di vita. Meno luci accese e uso parsimonioso del riscaldamento. Il Governo italiano ha già dichiarato che per quest’anno i termosifoni si accenderanno il 1° novembre e non il 15 ottobre, come accadeva negli anni scorsi. Si spegneranno prima e il limite massimo è impostato a 19°, uno in meno rispetto a prima. Così si cercherà di far fronte all’aumento spropositato delle bollette di luce e gas, ma potrebbe non bastare. Ecco che anche l’Italia si trova in un limbo dove non è possibile conoscere i costi delle future forniture. Nonostante questo, il nostro Paese ha registrato nel primo semestre una buona resa economica. L’inflazione e il caro bollette sembrano però non lasciare alcuna soddisfazione: nella seconda parte del 2022 potrebbe non registrarsi lo stesso trend di ripresa. Sono tanti gli esperti che si stanno domandando se l’Italia e il resto d’Europa saranno o meno a rischio recessione. Secondo Fitch e Confcommercio i dati non sono rosei, ma nemmeno troppo preoccupanti.
Rischio di recessione in Italia: potrebbe accadere
Nell’ultimo periodo l’Italia ha dimostrato di saper reagire bene anche di fronte alla crisi economica che ha colpito tutti i Paesi del mondo. Purtroppo però il caro energia al momento si sta rivelando inarrestabile e sembra voler far spazio al rischio di recessione. Ci sono molte probabilità che si tratterà di una situazione contenuta, ma che si rivelerà comunque penalizzante. A dichiararlo è stato il presidente stesso di Confcommercio, Sangalli, durante la presentazione di un report legato alla congiuntura economica del mese di settembre.
Rischio di recessione: un po’ di numeri
Stando ai dati, nel mese corrente il Pil italiano è sceso dell’1,4% rispetto ad agosto. Ecco che aumenta il trend del rallentamento economico emerso nell’ultimo periodo. Secondo le stime, la crescita annuale del nostro Paese raggiunge lo 0,2%. Il terzo trimestre registra lo 0,8% dimostrando una certa debolezza. Stando a questi report, è possibile che ci sia un rischio di recessione, seppur lieve, nel 2023. A parlarne non è solamente la Confcommercio, ma anche l’agenzia di rating Fitch che si è mostrata leggermente pessimista e ha invitato alla prudenza. Ciò che pesa maggiormente è il costo dell’energia che registra una spesa per il combustibile troppo elevata rispetto al Pil nazionale.