Ci sono ulteriori novità su gas e luce: il governo Draghi ha deciso di lavorare a un nuovo decreto previsto per la prossima settimana. L’obiettivo è quello di aiutare sia le famiglie che le imprese a far fronte al caro-bollette. Allo stesso tempo, la volontà è quella di dare una stretta significativa sui razionamenti per il prossimo autunno e inverno. In questo modo si potrà risparmiare sul gas. Per farlo si stanno pensando a diverse soluzioni, come ad esempio mantenere i termosifoni a 19 gradi, oppure tenerli accesi per un’ora di meno rispetto al solito, o ancora accenderli a novembre.
Novità su gas e luce per aiutare gli italiani
Al momento il governo draghi si trova in carica unicamente per gli affari in corso. Nonostante questo, sta lavorando a un nuovo decreto. Così vuol per consentire alle famiglie e alle imprese del nostro Paese di affrontare nel miglior modo il caro-bollette, dato dalla crisi energetica che ha inginocchiato il mercato globale. Ecco che, secondo le previsioni, già dalla prossima settimana dovrebbero arrivare alcune novità su luce e gas. Sicuramente non mancheranno i razionamenti. Durante la seduta di ieri presso il Consiglio dei ministri ci ha pensato Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, a mostrare un piano possibile per il risparmio energetico. L’obiettivo è quello di dare un attimo di respiro a tutti coloro che stanno soffrendo della crisi economica globale. In questo modo si devono scongiurare eventuali scenari catastrofici che la Coldiretti e Confcommercio hanno già previsto per questo autunno. Rischiano infatti di chiudere più di 120 mila aziende, rischiando di far perdere il posto di lavoro a oltre 370 mila dipendenti. Allo stesso tempo è importante attuare dei razionamenti che resti in linea con l’obiettivo del resto d’Europa. Per la precisione, si vuole ridurre il consumo di gas e luce del 7 per cento, da adesso fino a marzo 2023.
Novità su gas e luce: l’uso del riscaldamento
Tra le novità di luce e gas c’è la stretta per l’uso del riscaldamento. Durante il giorno, i termosifoni resteranno spenti un’ora in meno rispetto gli altri anni, e la temperatura sarà più bassa. La differenza è di un grado e scenderà dai 20 ai 19. Questo vale sia per tutti i condomini che hanno il riscaldamento centralizzato, sia per gli edifici pubblici. In più, se il riscaldamento è sempre stato attivato a partire da metà ottobre, adesso l’accensione slitta direttamente a novembre. Al momento questa soluzione, secondo quanto riportato dagli esperti, dovrebbe aiutare a far fronte agli ingenti costi domestici e delle imprese. A firmare il decreto ci penserà Cingolani stesso. Nel nuovo emendamento non ci sarà alcun riferimento all’illuminazione di negozi e monumenti. Non si parla nemmeno di smart working, né della didattica a distanza nelle scuole dell’obbligo. Il piano però prevedrà tre differenti scenari che si potrebbero verificare in base alle decisioni di Mosca circa le forniture del gas. Si stanno tenendo in conto anche possibili azioni d’emergenza nel caso in cui la Russia dovesse decidere di fermare del tutto l’invio del combustibile in Europa.