Bonus Partite IVA di fatto è stato confermato dall’ultima manovra messa a punto dal Governo italiano. La misura vede il coinvolgimento di coloro che operano con Partita IVA. Il bonus istituzionale che vuole offrire un sostegno nel comparto del lavoro nel nostro Paese, di fatto si rivolge ai liberi professionisti regolarmente inscritti alla gestione separata INPS. Ecco di seguito qualche dettaglio in più, per meglio comprendere i meccanismi che attivano tale sostegno istituzionale.
Bonus Partite Iva: facciamo un po’ di chiarezza in merito
Il sostegno che aveva veduto la luce già nel 2021, di fatto prende il nome di ISCRO. Si tratta in effetti di una Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa. Tale importo funge quale soluzione alternativa a quella che comunemente è chiamata cassa integrazione.
La disponibilità di tale misura a sostegno della figura del libero professionista, sarà fino al 2023. Resta inteso però che tale misura istituzionale, potrà essere richiesta solamente una volta, con una durata massima di erogazione pari a 6 mesi.
Come avere il bonus di € 800 al mese
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito al meccanismo che determina l’erogazione del bonus ISCRO, a coloro che possiedono una Partita IVA. Il primo requisito che viene richiesto è quello di poter dimostrare di aver ricavato un fatturato inferiore al 50%, rispetto all’entità dell’anno precedente per cui si inoltra l’istanza.
Tra le altre caratteristiche che danno diritto a poter usufruire del cosiddetto bonus Partite Iva, si richiede che colui che ne avanzi istanza non sia titolare di trattamento pensionistico diretto e che non vada a percepire il reddito di cittadinanza.
Il fine di tale sostegno è quello di offrire un valido supporto economico a tutti quei soggetti con Partita IVA che con l’avvento della pandemia da Coronavirus, si sono ritrovati in condizioni economiche critiche.
La misura è stata confermata attraverso la Legge di Bilancio del 2021, rendendola così fruibile anche per l’anno 2022 e l’anno 2023. Il contributo istituzionale sarà quindi erogato per un lasso di tempo pari a 6 mesi, ma solo in un’occasione.
L’importo del sostegno sarò commisurato in relazione all’entità della perdita economica dell’ultimo anno di riferimento.
Indicazioni dell’INPS in merito
Il bonus Partite IVA non è erogato dall’INPS in forma automatica. Bensì si dovrà redigere una domanda specifica, da par pervenire all’Istituto Nazionale Previdenza Sociale. Il termine ultimo per l’inoltro è entro la data di ottobre 2022 per l’anno in corso, e entro ottobre 2023 per il prossimo anno.
A quanto ammonta l’importo della misura a sostegno
Con una precisa comunicazione l’INPS ha reso noto che: “L’indennità non può essere di importo mensile inferiore a 250 euro, e non può superare l’importo mensile di 800 euro”. Inoltre a tal riguardo il reddito dell’anno precedente la richiesta avanzata all’INPS, deve risultare essere inferiore del 50%, rispetto all’importo risultante dalla media scaturita da tutti i redditi percepiti nei 3 anni precedenti.
A tal riguardo bisognerà tenere conto dei limiti ben definiti. Infatti la somma risultante non potrà andare a superare la soglia di € 8.145. Altro dato fondamentale ai fini di acquisire il diritto della riscossione del bonus a sostegno, sarà quello di aver aperto la propria Partita IVA, da almeno 4 anni.