Ripresa economica: i motivi per cui stenta a ripartire

Ripresa economica in Italia che disattende le aspettative, per il 2022. Andiamo a conoscere le ragioni che sono alla base dei motivi dello stallo.
ripresa economica
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Ripresa economica in Italia che stenta a manifestarsi. Confcommercio ha reso note le nuove stime sul PIL . Queste subiscono gli effetti sia della crescente inflazione, che dell’impennata dei prezzi al consumo. Le aspettative per il 2022 sembrano non essere più alla nostra portata, come previsto. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito alla situazione che sta vivendo l’economia nel nostro Paese, andando ad evidenziare i motivi per cui stenta a ripartire.

Ripresa economica in Italia: i dati confermano un rallentamento

L’anno da poco avviato secondo i dati raccolti da Confcommercio, si sta muovendo con molto affanno verso una ripresa. Il secondo mese dell’anno è attraversato da diverse situazioni non favorevoli di certo, ad una nuova fase positiva della nostra economia.

Si assiste purtroppo alla crescita dell’inflazione, a cui fanno seguito le minacce di un conflitto nell’Europa dell’est, e gli strascichi di una pandemia ancora non del tutto archiviata. Inoltre i prezzi dell’energia sono in continua crescita, andando a colpire trasversalmente, ogni comparto produttivo presente nel nostro Paese.

Pil: si profila una revisione al ribasso

Confcommercio ha puntato il dito sulla produzione italiana, e per il mese di gennaio 2022 ecco determinare un -1%, quale riduzione. La stima annuale sempre attraverso le rilevazioni effettuate, si attesta a 4,2%. Con tali valori ecco che dall’Ufficio Studi fanno sapere che si rende sempre più plausibile una revisione al ribasso, in merito ai dati di crescita per l’anno 2022. Quanto emerso dal primo bimestre porterà ad un ritocco dell’attuale obiettivo fissato al 4,7%.

Caro bollette e inflazione in Italia: quanto incidono sulla ripresa economica

Perché l’economia italiana non riparte? Di certo tra i fattori che concorrono pesantemente allo stallo, non possiamo non indicare il caro delle utenze. A tal proposito attraverso una nota di Confcommercio e di Nomisma Energia, si è evidenziato il preoccupante primato dell’Italia. A quanto pare siamo messi in condizioni davvero molto critiche, rispetto agli altri Paesi europei, in merito al caro utenze. Nella nota viene evidenziata una nostra esposizione verso i mercati internazionali, soprattutto verso coloro che hanno visto lievitare decisamente i prezzi del gas. Anche in questo frangente in difetto, rispetto alle misure adottate dalle altre Nazioni. Ecco quindi che ancora una volta l’Italia sta rischiando pesantemente di andare ad incrementare un debito pubblico, già molto importante.

Dal canto suo anche l’inflazione ha il suo peso. Dalla stima messa a punto da Confcommercio per il mese in corso, risulta essere ad un tasso pari al +5,6% su base annua. La stima non è affatto incoraggiante, e già si pensa che possa arrivare ad un + 27,7% per il mese di febbraio. Ad esserne coinvolte saranno le spese per acqua, combustibili, abitazione e elettricità.

Qual è la situazione dei consumi in Italia

Secondo quanto emerso dai dati riportati ancora una volta da Confcommercio in merito ai consumi in Italia ,si stima che la crescita economica risulti essere alquanto in affanno. Prendendo a riferimento i dati relativi ai consumi di gennaio 2021, l’indice ha evidenziato una variazione pari all’8,5%. I beni hanno fatto registrare un +2,2%, mentre per i servizi il dato rilevato è pari a+33,6%. Da tenere in considerazione però che i dati confrontati sono quelli del 2020, quando cioè la domanda si è attestata sotto dell’11,7%.

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