Lavoro che a causa della pandemia mondiale, è inutile negare cha abbia subito una vera e propria catastrofe negli ultimi 2 anni. Milioni sono i lavoratori che hanno veduto stravolgersi completamente il loro modo di lavorare, i loro orari, e in molti casi anche la retribuzione.
L’unica opportunità di riprendersi da tale situazione, sarà quella di cercare di guardarsi attorno, andando a scovare non solo le tradizionali occupazioni a cui si era abituati pre-pandemia. Con l’avvento del Covid molti settori produttivi hanno lasciato il posto a nuove forme d’impiego. Ora sarà necessario un nuovo approccio nel mondo occupazionale, per scorgere le occasioni più accattivanti che saranno offerte. Vediamo come fare.
Lavoro: dove aguzzare la vista nel 2022
Con il nuovo anno da poco iniziato, ecco che il mondo del lavoro sta mandando dei nuovi segnali a coloro che stanno ricercando un occupazione. La pandemia da Covid-19 ha stravolto la concezione del lavoro, come eravamo abituati tutti ad intenderlo. Ecco prendere sempre più spazio la digitalizzazione, lo smart working, il delivery, l’assistenza ai soggetti fragili, il supporto domiciliare ai soggetti fragili, e tanto altro ancora.
Anche il settore dell’edilizia ha ipotecato i prossimi 3 anni, andando a puntare su un importante incremento derivante dalla concessione dei numerosi bonus fiscali. Non si deve trascurare nemmeno l’aspetto green legato alle professioni, che sicuramente sarà tra i veri protagonisti del prossimo decennio. Insomma i presupposti per una nuova ripartenza ci sono tutti, è necessario solamente aguzzare la vista.
Previsioni nel settore dell’impiego
Secondo un a recente ricerca condotta da Unioncamere che rappresenta le Camere di commercio italiane, la domanda di lavoro già dai primi mesi di quest’anno vedrà una certa ripresa. I valori dell’impiego si andranno a stabilizzare sugli stessi parametri del 2019, ovvero i nuovi assunti saranno tanti quanto prima dell’avvento Covid-19. I settori in cui la crescita dell’occupazione sarà più evidente saranno quello dell’edilizia con più 8 mila posti, quello manifatturiero co0n un più 26 mila lavoratori. I dati a confronto che rimandano all’anno 2019 e comprendono anche un incremento di 5 mila tecnici, 20 mila operai specializzati e 15 mila operai e responsabili di impianti.
Per il prossimo triennio nel nostro Paese è previsto un incremento dell’impiego pari a massimo 3,9 milioni di lavoratori. Tali numeri sono stati formulati sulla base di quanti nello stesso periodo andranno in pensione, e quanti saranno i nuovi assunti che determineranno una crescita economica, post pandemia. Anche nella Pubblica Amministrazione sono attesi circa 741 mila nuovi ingressi, mentre nel privato i neo assunti saranno pari a circa 261 mila. a questi si andranno ad aggiungere 243 assunzioni nel comparto scuola, e 188 in ambito sanitario.
Quali saranno le figure più ricercate
Sempre secondo l’indagine condotta da Unioncamere e da Assolavoro, ecco venire evidenziate le figure professionali che avranno maggiore possibilità d’impiego nel corso dei prossimi 12 mesi:
- L’infermiere qualificato
- Il tecnico di laboratorio.
- La professione di medico.
- Ingegneri del software.
- Gli analisti software.
- Il tecnico di rete e il sistemista di rete.
- Onsite manager
- La figura del responsabile vendite.
- La professione di analista vendite e specialista commerciale
- Il tecnico commerciale specializzato nell’estero quale export manager.
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